La Regione Basilicata rientra tra le Regioni che per aver effettuato il dimensionamento scolastico nei termini previsti potrà usufruire di una serie di agevolazioni. A riferirlo è l’assessore allo Sviluppo Economico Francesco Cupparo in riferimento al decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri che introduce nuove misure per il dimensionamento scolastico, in linea con la riforma prevista dal PNRR.
Sarà possibile, ad esempio, formare classi in mancanza del numero minimo di studenti previsto, garantendo la continuità didattica anche in aree con una bassa densità demografica. La misura era già prevista per scuole delle aree interne di Agenda Sud, ma finora non era stata attuata. Ora diventa operativa ed è estesa anche alle altre realtà.
Si stabilisce inoltre che il contingente Ata per l’anno 2025/26 non subisca nessun tipo di riduzione. Sulle scuole oggetto di accorpamento arriverà anche un docente con funzioni vicarie del dirigente scolastico, così da garantire una migliore organizzazione dal punto di vista amministrativo.
In ritardo rispetto al cronoprogramma sono tutte le Regioni a guida di centrosinistra, Campania, Emilia Romagna, Toscana e Sardegna, a cui si sono aggiunte anche Piemonte e Umbria. Con il decreto legge si dispone che, al fine di garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico, le Regioni ritardatarie, che non hanno dimensionato entro lo scorso dicembre, possano deliberare entro dieci giorni dall’entrata in vigore del decreto.
Per Cupparo “se ci fosse ulteriore bisogno di motivazioni dal dl del Governo arrivano ulteriori conferme positive sulla scelta che la Giunta regionale ha fatto”.
“C’è tempo per rimediare. C’è tempo per salvaguardare i nostri istituti e i nostri servizi. Assessore Cupparo, rimetta in discussione il dimensionamento già approvato”
È quanto dichiara il Presidente della Provincia, Christian Giordano, in merito alla possibilità di rimettere in discussione il dimensionamento già approvato e, dunque, la delibera relativa al taglio.
“Alla luce del decreto approvato dal Consiglio dei Ministri in data 14 gennaio 2025 – dichiara Giordano – si dilata il lasso temporale utile per poter intervenire con una deroga e, con esso, viene meno il refrain del “non si può fare”. Il provvedimento, infatti, dà “dieci giorni di tempo dall’entrata in vigore dello stesso alle Regioni che non hanno ancora adottato i piani di dimensionamento per adeguarsi”. La dimostrazione che c’è ancora tempo per modificare il piano e procedere con una DGR di rettifica, esattamente come fatto dalla Giunta lo scorso anno, utile, se non a scongiurare i tagli, quantomeno a limitarli.
Se ci sono delle soluzioni è inaccettabile che non siano prese in considerazione provando a coinvolgere i sindaci delle comunità oggetto di queste scelte penalizzanti per i nostri territori – prosegue il Presidente – Ritengo che sarebbe anche utile dare l’ultima parola al Consiglio Regionale, organo deputato, in via ordinaria, ad approvare il piano ed approfondire le questioni sollevate dalla Provincia.
Le indicazioni fornite dall’Ente provinciale possono essere ancora applicate, se solo lo si volesse. Faccio riferimento al rilievo, avanzato anche da diverse altre regioni d’Italia, in ordine al dato relativo alla popolazione scolastica a disposizione del Ministero, difforme rispetto al dato reale, e al limite degli organici stabilito dallo stesso DM 127/2023 e dalle stesse linee guida che, se rispettato, comporterebbe una rimodulazione dei tagli previsti in Basilicata. Più precisamente, sia il DM 127/2023 che le stesse Linee Guida regionali dispongono che “il numero di sedi scolastiche attivabili annualmente in ogni Regione è determinato (…) in ogni caso, garantendo sempre che il numero delle sedi sia almeno pari al numero dei dirigenti scolastici in organico nella Regione (…)”. L’applicazione di questa norma comporterebbe l’immediata riduzione dei tagli.
Confermo la mia disponibilità a partecipare a qualsiasi incontro utile alla revisione – conclude – Per il bene delle nostre Comunità, è il momento di abbandonare le logiche partitiche e focalizzarsi sulle esigenze del nostro territorio. C’è tempo per invertire la rotta e salvaguardare il nostro futuro e quello dei nostri figli.”