“Quasi due terzi dei nostri 8.100 comuni hanno una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. Non è un “piccolo mondo antico”, ma una realtà che ci può dare prospettive di crescita, di arricchimento, di qualità della vita. [Carlo Azeglio Ciampi, Presidente della Repubblica (18 maggio 1999 – 15 maggio 2006)].” Questa sensibilità, da parte della più alta carica dello stato Italiano, ancora una volta si manifesta, accogliendo il lamento di chi vive con dignità, in luoghi lontano dai riflettori del mondo. Sergio Mattarella, attuale Presidente della Repubblica, accoglie la richiesta del comitato dei “mille” che resistono e non vogliono lo sfilacciamento sociale a Corleto Perticara, avviato con lo smantellamento di ogni forma di presidio istituzionale. È il caso della dirigenza scolastica. Ricorderete la pubblicazione, su queste pagine, della lettera del comitato civico, rivolta al Presidente della Repubblica, per evitare quest’ulteriore sfregio alla resistenza di tanti cittadini che vivono e presidiano i territori di paesi con meno di cinquemila abitanti e talvolta anche con popolazioni al disotto di mille residenti. Il Presidente Mattarella, ricevuta la petizione dei “mille” del comitato civico, sollecita il Ministero dell’Istruzione e del Merito, affinché valuti l’istanza di cittadini che chiedono il mantenimento del più alto presidio di civiltà che una popolazione possa avere. Il presidente del comitato civico dei “mille” sottoscrittori della petizione, ha ricevuto rassicurazione dell’impegno di S.E. Sergio Mattarella, attraverso una nota a firma del Direttore dell’Ufficio per gli affari giuridici e relazioni costituzionali, Dr.ssa Lucia Vigorita.
Non siamo soli, dunque, “Lassù qualcuno ci ama”, perché il baluardo dei diritti costituzionali è stato, è e sarà sempre il Presidente della Repubblica Italiana. E, il giorno in cui qualcuno dovesse decidere di scalfire questa altissima figura istituzionale, non dovrà esserci ombra di dubbio nell’opporsi con tutte le forze. Resistere fino alla morte per difenderne il valore, la forza e la dignità di chi rappresenta il vero baluardo dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione.
Ciò che questa vicenda ha fatto emergere è la incapacità, di chi governa la nostra terra, di saper valutare le cose con la logica della prospettiva futura e non con la logica dei numeri. Se un territorio viene spogliato dei suoi presidi fondamentali per la tenuta e lo svolgimento di una vita sociale degna, sarà sintomo conclamato dell’inesorabile sfilacciamento del tessuto sociale. Se, invece, la logica è quella di resistere al momentaneo disallineamento alla logica dei numeri che la semplice lettura di una circolare restituisce, allora la speranza che i luoghi mantengano quel minimo inderogabile che li rende attrattivi e degni di essere abitato e vissuti, può considerarsi ancora viva.
La dico con un esempio, non senza chiedere venia al lettore: se denudiamo i nostri paesi dei servizi che vengono definiti “essenziali” derubricandoli nella sfera di sconvenienza, in rapporto alle statistiche demografiche, non potremo sfruttare nemmeno il momento di congiuntura favorevole che vede queste lande desolate dell’entroterra Lucano abitate dai tanti “Yankees” calati con le loro famiglie, per svolgere il loro ruolo di gestione del centro petrolchimico più importante del meridione. Famiglie che per mancanza di servizi decidono di spostarsi in luoghi più “serviti”, anche se costretti a sopportare ogni giorno viaggi da pendolari per recarsi in queste zone a lavorare in Total o nell’indotto. È come dire: più siamo pochi e più continueremo ad essere pochi, perché più mancano i servizi e più continueranno a mancare, proprio in virtù di quel vertiginoso calo verso il basso della demografia e dei numeri che vengono associati alla convenienza.
Ora, se la Costituzione tra i suoi principi ha anche quello della solidarietà e della sussidiarietà, va da sé che qualcuno dovrebbe far valere il concetto che alcune scelte non debbono posare sulla convenienza dei numeri ma sulla logica della solidarietà, affinché i numeri vengano mantenuti fin tanto che il “trend” cambi verso e riporti i luoghi allo splendore che un dì li vide al centro della storia. Perché, ragionando di “converso”, nella piazza di Corleto, il Gasolio e la Benzina alla “pompa” dovrebbe costare meno, molto di meno di quanto costa nel resto d’Italia; è un po’ come dire: quando si perde, perdiamo noi, quando si vince, vince la Nazione. In una Regione dove l’assessorato alla Cultura è stato eliminato, riducendolo ad una branca di ciò che organizza e governa i processi produttivi, i “mille” non ci stanno, e siccome quando il popolo sta male si diventa in tanti, che ‘l numero loro più che ‘l doppiar de li scacchi s’immilla; la Presidenza della Repubblica ne ha colto il senso, dall’alto della sua autorità, prendendo in carico l’istanza ed invitando il Ministero competente a rivedere le sue valutazioni e sperando che si faccia portatore di diligenza verso chi, a torto o a ragione, ha avuto i numeri per sedere alla poltrona dell’assessorato regionale competente.