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Elena Santarelli racconta la forza di Valeria

"La Val D'Agri deve esserle grata per il suo coraggio"

L’attrice e modella italiana racconta in esclusiva a “La Gazzetta della Val D’Agri” l’esperienza di “Heal.”

Quando si parla di bambini, si parla di futuro.

Quando l’avvenire viene messo a rischio da queste terribili malattie, il coraggio di raccontare la propria esperienza di dolore e sofferenza può essere il motore di una nuova, forte, speranza.

Elena Santarelli ha avuto ed ha questo coraggio: da oltre un anno mezzo è testimonial nazionale del progetto “Heal”.

“Heal” è una onlus fondata nel  2015 da famiglie che vivono il dramma di bambini malati di tumore cerebrale. La finalità principale è quella di sostenere il lavoro di biologi e medici che quotidianamente operano nell’ambito della neuro-oncologia pediatrica.

Domenica 14, la conduttrice televisiva sarà a Grumento Nova per onorare la memoria della piccola Marzia e per promuovere la raccolta fondi per la Ricerca al fine di debellare queste terribili patologie.


Il Progetto Heal, uno strumento concreto contro la resa…

“Certo, nel momento in cui capitano questi drammi, per quanto possa essere difficile, bisogna reagire. Già a partire dal Novembre del 2017, grazie ad una mia notevole esposizione mediatica, sono riuscita a far venir fuori tutta la competenza e la professionalità di Angela Mastronuzzi: lei è a capo del reparto di Neuroncologia dell’ospedale “Bambino Gesù” di Roma. Sta conducendo, insieme ai suoi collaboratori, un progetto di ricerca decisivo per le sorti di questi bambini. L’approfondimento scientifico e, nel contempo, l’assistenza psicologica alle famiglie sono le strade più importanti che dobbiamo percorrere: nella primissima fase, è molto importante non cedere alla disperazione e provare ad essere razionali. ”

Lei ha conosciuto la terribile storia della piccola Marzia ma ha anche conosciuto una mamma che, nonostante tutto, ha ancora il coraggio di lottare.

“Valeria è una donna incredibile, tutti i cittadini della Val D’Agri dovrebbero davvero esserle grati per il coraggio con cui riesce ad affrontare il dolore tremendo che l’ha colpita. Ha affrontato tutto questo difficilissimo percorso riuscendo a non spegnere mai il suo stupendo sorriso. Nonostante i giorni terribili che sta vivendo, si mette a disposizione di un’ intera comunità per costruire un futuro in cui il Tumore Cerebrale dei bambini possa essere sconfitto. Un esempio di straordinaria forza, di infinità Umanità.”

Un bambino quando può maturare la consapevolezza di una simile malattia?

 Di solito, all’inizio dell’età adolescenziale. Nonostante questo, a mio parere, lo sforzo che deve provare a compiere un genitore è quello di non limitare del tutto le potenziali attività di un bambino: all’interno di una giornata, ci sono comunque alcuni spazi di “normalità” che devono essere assolutamente mantenuti.”

In conclusione, cosa si sente di dire ai genitori che in questo momento stanno vivendo simili situazioni?

Non è facile, ma bisogna lottare: so benissimo che un evento di questo tipo rappresenta un fulmine a ciel sereno all’interno della vita quotidiana di una famiglia. D’altra parte, questa battaglia si può vincere. Verrò a Grumento anche per portare questo messaggio.”

Intervista di Andrea Mario Rossi

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