Per più di una settimana e precisamente dal 4 al 12 dicembre 2018 i cittadini della Val d’Agri ed in particolar modo i lavoratori dell’area industriale e gli abitanti di Viggiano, Grumento Nova e Marsicovetere sono stati sottoposti ad una martellante pressione dovuta ad una emissione odorigena (“puzza”) dovuta ad una probabile eccessiva immissione in atmosfera di NO2 ed NOx oltre che di SO2 (biossidi di azoto e zolfo) oltre ad ammine ed acidi vari in evaporazione, che hanno comportato una lamentela generalizzata dei cittadini dei centri suindicati.
La pressione ambientale cui siamo stati sottoposti diventa insopportabile soprattutto in riferimento al fatto che le autorità preposte non hanno assunto nessuna iniziativa a difesa della salute dei cittadini; eppure la VIS ha dimostrato inoppugnabilmente che i soggetti più esposti e dunque più vicini alla fonte emissiva sono quelli più vulnerabili rispetto agli altri e possono ricorrere più spesso a ricoveri ospedalieri o peggio ancora andare incontro ad un incremento della possibilità di morte!
A questo è servito lo studio VIS se qualcuno ancora non se ne fosse accorto!
In tutti questi anni abbiamo assistito ad una quantità enorme di scuse, ritardi e sotterfugi che hanno complicato a dismisura la già fragile situazione ambientale e sanitaria della Valle, ora non siamo più disposti ad assistere inermi a questo stillicidio; non abbiamo più la pazienza di ascoltare per l’ennesima volta che i cittadini hanno allucinazioni olfattive, è l’ora di vedere i fatti da parte delle istituzioni ed ARPAB la smetta di centellinare le informazioni sui dati ambientali, vogliamo conoscere in tempo reale il monitoraggio!
I dati relativi ai giorni che vanno dal 4 al 12 dicembre non mostrano nessun superamento, ed allora c’è qualcosa che non va! Alle istituzioni ed agli organi inquirenti non resta che dimostrare chi sta sbagliando: i cittadini che accusano malesseri caratteristici dell’inalazione di inquinanti oppure chi controlla e non verifica a dovere com’è la reale situazione. Questo è l’ennesimo esempio dell’inefficacia del sistema di monitoraggio adottato dall’agenzia che dovrebbe decidersi una buona volta ad indirizzare risorse e tecnologia per un adeguato monitoraggio odorigeno, così come effettuato dal progetto “ODORLAB” utilizzato dall’università di Bari per la VIS.
Lo stesso discorso vale per la pubblicazione dei dati riguardanti i livelli di H2S che rimane ancora con una media giornaliera anziché monitorare e pubblicare la massima semi-oraria dove si potrebbero evincere superamenti del livello stabilito dall’OMS, che è di 7 microgrammi/mc!
L’Osservatorio Popolare della Val d’Agri chiede ufficialmente a Regione ed ARPAB di rendere pubblici gli archivi dei dati (che attualmente rimangono sul sito per una sola settimana!) affinché ogni cittadino – per diritto – potrebbe accedere liberamente poiché riguardano dati che rivestono un interesse pubblico ai fini della salvaguardia della propria salute. Questo significa – e lo ripetiamo per l’ennesima volta – pubblicare immediatamente lo studio degli inquinanti non regolati dalla legge ed in particolare gli idrocarburi non metanici (NMHC) che aspetta di essere pubblicato dal 2012! Come mai dal 3 giugno 2017 ARPAB non rende più visibili i dati relativi a questi inquinanti? Fino ad allora erano visibili sul sito dell’Osservatorio Ambientale di Marsico Nuovo, ora che è diventata FARBAS sono spariti! PRETENDIAMO TRASPARENZA!
Colmare questi inesplicabili vuoti non solo è un dovere dell’agenzia ma un obbligo verso i cittadini che la stanno finanziando attraverso un ulteriore impegno di risorse importanti per il cosiddetto “Master Plan”, ciò faciliterebbe anche il rilascio di procedimenti AIA/VIA utilizzando la mole di dati ambiente/salute sia da parte di ARPAB , del Dipartimento regionale che quelli prodotti dalla VIS.
L’Osservatorio Popolare della Val d’Agri vigilerà, come sempre, affinché il diritto alla salute dei cittadini venga effettivamente salvaguardato da chi ha il dovere di farlo!
In questi giorni partirà la terza richiesta di acquisire i dati dei vari inquinanti (normati e non normati) dal gennaio fino alla fine del mese di dicembre del 2018; qualora non dovessimo ricevere tali dati entro i trenta giorni prescritti dalla legge provvederemo ad inoltrare formale esposto alla Procura della Repubblica, visto che non ci rimane altra strada da percorrere per accedere ai nostri diritti.