In occasione della seconda data di mobilitazione internazionale del 24 maggio 2019, le organizzazioni promotrici del movimento FFF in Basilicata – Rete degli Studenti Medi della Basilicata e Legambiente Basilicata – rilanciano la sfida per la lotta al cambiamento climatico ed all’economia basata sulle fonti fossili, ripartendo dal luogo simbolo dell’industria petrolifera lucana: Viggiano (concentramento corteo ore 9.00 Piazza San Giovanni XXIII). Nella data del 2° Global Strike for the Climate il movimento si dà appuntamento nel comune dell’“oro nero” per riaffermare la necessità di un cambio di passo radicale sul piano economico, politico e ambientale nella nostra Regione.
La mobilitazione regionale vedrà in contemporanea un altro appuntamento nel Capoluogo di Regione (concentramento ore 9.00 Piazza Don Bosco), per permettere alla comunità studentesca una quanto più ampia partecipazione all’appuntamento internazionale di protesta per richiedere risposte concrete sul tema dei cambiamenti climatici, partendo dalla completa de carbonizzazione della nostra economia nazionale e regionale.
In vista dei due appuntamenti di piazza, le organizzazioni promotrici hanno lanciato la Climate Week, una settimana ricca di appuntamenti, eventi e approfondimenti, su tutto il territorio regionale, per garantire un’adesione quanto più consapevole ed informata all’importante giornata del prossimo 24 maggio.
Gli ultimi fatti di cronaca riguardanti le indagini in corso sullo sversamento di idrocarburi provenienti dai serbatoi del COVA di Viggiano, che hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 13 persone e all’arresto di un dirigente ENI con le accuse, fra le altre, di disastro, disastro ambientale, abuso d’ufficio e falso ideologico commesso da pubblici ufficiali, rappresentano l’ennesima dimostrazione di come la nostra Regione sia ormai da anni al centro di attività di sfruttamento indiscriminato del proprio territorio e delle sue risorse naturali, con seri problemi di rispetto delle norme e delle leggi in materia.
Da anni il movimento ambientalista denuncia una situazione di opacità e mancanza di trasparenza all’interno del settore petrolifero che ha portato, negli anni, ad insinuare il dubbio nella cittadinanza che gli organismi preposti al controllo delle attività in Val d’Agri non siano più in grado di essere considerati super partes e al servizio della collettività.
Rete degli Studenti Medi Basilicata
Il Sindacato Studentesco
Legambiente Basilicata