L’estrema sintesi della quinta tappa del Giro d’Italia Ciclocross disputatasi ieri a Gallipoli è un cerchio. Esattamente la forma più frequente nella quale ci si poteva imbattere scalando le dune del candido litorale jonico, stampata sulle labbra di un pubblico delle grandi occasioni.
Si, perché chi ha accettato la scommessa della tappa più a sud del Giro d’Italia Ciclocross 2018 si è ritrovato a bocca aperta per le meraviglie naturali dell’area, per il percorso che farebbe inchinare i maestri della Coppa del Mondo e soprattutto per un livello tecnico espresso dagli atleti che apre spiragli su un futuro molto roseo. A Gallipoli, presso il Caroli Hotels Ecoresort Le Sirenè a farla da padrone è stata una logistica curata nei minimi particolari in un clima di festa che dura ininterrottamente dal fissaggio del primo picchetto. Circa 300 i concorrenti insieme alla promozionale short track per giovanissimi (messa in piedi dalla Ludobike Bisceglie) giunti da tutta Italia per onorare l’impegno organizzativo della ASD Romano Scotti in seno alla Federazione Ciclistica Italiana.
Radici, aria salmastra, insidie nel sottobosco. Dall’altra parte un prato acquitrinoso che non concedeva un attimo per rifiatare. E poi lei, la regina di giornata, a farla da padrone assoluto: sua maestà la sabbia bianca, elemento naturale incastonato nel parco di Torre Sant’Andrea-Lido del Pizzo che come un valente scultore ha saputo tirar fuori le caratteristiche migliori dei ciclocrossisti in rosa e ha regalato ai pugliesi tantissime soddisfazioni in termini di risultato (vittorie per i biscegliesi Loconsolo e De Feudis, per il Coratino Maurizio Luigi Carrer) e di pubblico. È stato a tutti gli effetti il tifo più caloroso di tutto il Giro d’Italia Ciclocross, tipico della passione pugliese, con molti spettatori giunti da tutta la regione con bandiere e striscioni.
JUNIORES UOMINI (17-18 anni)– È un fulmine a ciel sereno quello che si abbatte sull’azzurro della DP 66 e interrompe la scia di vittorie (l’unico ad averle conquistate tutte) di Davide Toneatti. Al termine di una gara ad elevatissima intensità, tra le più spettacolari e cariche di spunti tecnici di tutta la giornata, è infatti Luca Pescarmona (Merida Italia Team) ad avere la meglio, con uno sprint che lascia sui pedali l maglia rosa, privandolo a tutti gli effetti della matematica conquista del titolo (distante solo un punticino). Ma anche in questo caso la gara è stata a lungo guidata da un poker d’assi (Toneatti, Pescarmona, Verre e Cassol), infiammando il pubblico nei passaggi più tecnici. Un po’ alla volta il lucano ha mollato le redini e Pescarmona si è trovato stretto nel gioco di squadra di casa Pontoni, emergendo di prepotenza all’ultima curva (preceduta da un insidioso ostacolo). «Son molto felice, è da tanto che cercavo questa vittoria. Purtroppo sono andato via solo all’ultima curva, l’ho studiata bene ma non riuscivo a fare la differenza – spiega infatti l’alfiere della Merida Italia Team -Ieri sembrava che il prato finale fosse la parte più comoda per recuperare in vista di un dell’arrivo, ma non è stato così perché oggi c’era molta acqua. Pedalare in riva al mare è stato bellissimo, io mi trovo molto bene a correr a piedi. Dedico la vittoria al mio preparatore Davide Arzeni, al mio papà e a tutta la squadra e i suoi sostenitori». Da segnalare la prestazione eccellente di Daniele Pugliese(Narducci), corridore locale, compaesano di Vito di Tano, quinto al traguardo e soprattutto non molto distante dai primi.