Il risparmio per i consumi energetici relativi alla bolletta del gas di uffici, ospedali e scuole non può che far piacere ma quando sarà possibile per le famiglie e le piccole imprese? E’ l’interrogativo che la segreteria regionale di Italia dei Valori Basilicata pone, innanzitutto all’Amministratore Unico della Società Energetica Lucana, Ignazio Petrone, e contestualmente alla Giunta regionale, commentando gli esiti della quarta edizione dell’Energy Info Day.
Nel sottolineare che in Val d’Agri per effetto dell’intesa Eni-Regione il beneficio sulla bolletta del gas delle famiglie per i comuni del comprensorio petrolifero, sia pure con modalità specifiche e in forma differenziata e parziale, è già una realtà, IDV sollecita la SEL a predisporre una misura analoga almeno per i residenti dei centri ricadenti nel comprensorio Tempa Rossa. Per noi – è scritto nel comunicato – il passaggio successivo deve essere quello di estendere ad un numero sempre maggiore di famiglie lucane questo beneficio in modo da venire incontro al crescente disagio sociale e quindi ai costi energetici che pesano fortemente, specie nella fredda stagione invernale, sui bilanci delle famiglie. Si tratta inoltre, dopo aver verificato l’effettiva produzione di gas da parte della Total, di prevedere forme di riduzione anche per le piccole e medie imprese introducendo così un sistema tariffario che allargato anche al consumo di acqua, che è la seconda importante risorsa naturale di cui disponiamo, favorirebbe investimenti e localizzazioni industriali e produttivi sui nostri territori.
Secondo stime diffuse in occasione dell’Energy Info Day, la previsione minima di gas estratto a Tempa Rossa è di 750 milioni di metri cubi; una stima precisa della quantità di gas che la società francese cederà gratuitamente alla Regione potrà essere fatta solo quando il giacimento entrerà in produzione, vale a dire entro i primi sei mesi del 2018. Altro elemento di cui tenere conto è il consumo annuo di gas in Basilicata che si aggirerebbe intorno ai 400 milioni di metri cubi, di cui 25 milioni considerato quota delle strutture pubbliche.
Sono dati – evidenzia IdV – che richiedono un approfondimento per aggiornare la strategia energetica regionale in modo da aggiungere al petrolio e al gas, la produzione dalle fonti di energia rinnovabile, a partire dall’eolico e solare per incrementare la quota complessiva di energia da “cedere” a famiglie e piccole imprese. Ci rendiamo conto che, pur riconoscendo una corsia preferenziale per famiglie a disagio socio-economico, non è sufficiente per tutti e per le imprese. Per questo è ipotizzabile un sistema tariffario agevolato, con un’attenta valutazione, sia rispetto ai reali quantitativi prodotti sia rispetto alle normative di settore.