“Il ripopolamento e la rigenerazione dei borghi non possono fare a meno della piccola e media impresa, da noi soprattutto ditte individuali e di famiglia, che vanno messe nelle condizioni di poter contribuire alla promozione delle economie e all’occupazione locale. Per questo, la graduatoria per il sostegno di iniziative imprenditoriali nei piccoli borghi storici approvata dal Ministero ai Beni Culturali è un provvedimento certamente utile ma che sconta la limitatezza delle imprese sostenute (in Basilicata una sessantina), dei borghi selezionati (Accettura, Castelmezzano, Ginestra, Pietrapertosa, Rapone) e degli aiuti disponibili (dai 20mila ai 75mila euro) e pertanto non può certo considerarsi esaustivo e comunque sufficiente”. Lo sostiene il Distretto Terre di Aristeo in una nota a firma dell’ad Saverio Lamiranda che aggiunge: “oltre al sostegno alle imprese diventa necessario sostenere il Distretto (Sistema pubblico-economico-sociale di gestione decentrata nell’ambito del quale la presenza degli Enti Locali e la partecipazione della componente Privata sono condizioni essenziali per l’efficacia della propria azione) e per questo particolare attenzione va riservata alle proposte di investimento riferite al sistema di accoglienza turistica indispensabile per il ripopolamento dei nostri borghi. Da Organismo territoriale intermedio, strategico, integrato, sostenibile e competitivo coerente con la regolamentazione Comunitaria e con tutte le altre norme riferibili alla programmazione negoziata, il Distretto – continua – è il Partner efficace e di riferimento nell’attuazione della Programmazione Pubblica con particolare riferimento alle politiche ed attività di animazione, formazione, comunicazione, coesione, per la tutela ambientale, sociale ed economica del patrimonio naturale e dei centri abitati”.
Terre di Aristeo evidenzia che i borghi più belli di Italia (nove sono quelli certificati in Basilicata) contribuiscono ogni anno all’economia italiana per oltre 5 miliardi di euro, generando un impatto positivo su occupazione e entrate fiscali. I numeri parlano chiaro: attirano ogni anno circa 9 milioni di visitatori, di cui il 37% stranieri. La spesa turistica diretta nei borghi nel 2022 è stimata in circa 4,6 miliardi di euro, con un impatto complessivo sull’economia italiana di circa 13,8 miliardi di euro. Questo contributo è equivalente allo 0,3% del Pil italiano e supporta oltre 90.000 occupati.
“Nella fase di avvio della nuova legislatura regionale – aggiunge Lamiranda – intendiamo riprendere e riproporre il percorso istituzionale di dialogo e confronto interrotto nella precedente legislatura. Il nostro Progetto Pilota, se sostenuto, con la proposta di realizzazione delle “comunità turistiche” – sottolinea – sarebbe in grado di contribuire efficacemente al perseguimento degli obiettivi strategici individuati a partire dalla crescita dell’imprenditoria e delle occasioni di lavoro specie per far restare i giovani. Sul Progetto Pilota sollecitiamo un costruttivo confronto e la condivisione ed il sostegno del nuovo Consiglio Regionale in attesa, fiduciosi, del corrispondente impegno operativo della prossima Giunta Regionale”.