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Grande serata di beneficenza a Tramutola!

Un affollatissimo centro polivalente "Pace e Speranza" raccoglie l'appello dei giovani contro l'indifferenza

Si parla troppo spesso di “Disimpegno” e di “Disinteresse” in relazione ai sentimenti delle nuove generazioni, anche all’interno delle nostre piccole Comunità.

La serata dell’Epifania tramutolese, organizzata da un gruppo giovani (e giovanissimi)  con la supervisione dell’ insegnante Maria La Salvia, sembra aver davvero lanciato un importantissimo segnale in controtendenza.

Il palco del centro polivalente “Pace e Speranza 2000” di Tramutola è stato “Conquistato” da un gruppo di ragazzi con le idee molto chiare :  “Vogliamo fare del bene divertendoci con semplicità”.

Un vero e proprio spettacolo alla riscoperta delle antiche tradizioni, con momenti di varietà musicale e di gradevole intrattenimento.

Sono intervenuti per un saluto, nel corso della manifestazione, il sindaco di Tramutola Francesco Carile ed il parroco della cittadina valligiana Don Vincenzo Pizzo.

Ad ogni modo, al fine di   rendere davvero il significato di una serata come questa, è giusto affidarsi all’emozionante racconto degli organizzatori stessi.

Buona Lettura!

Diamoci la Mano : quando la beneficenza diventa Spettacolo 

Quando passione e voglia di fare si intrecciano nella complessa e variegata trama della creatività, qualcosa di meravigliosamente colorato viene generato. Si tratta di energia pura, in grado di rispolverare usanze trascurate, tradizioni riposte nello scrigno prezioso dell’identità di un intero paese, nell’orgoglio stesso di tutta la comunità.
Ed è allora che parole inespresse ed emozioni non ancora dispiegate prendono forma, andando a incorniciare un’iniziativa rimasta sepolta da più di un decennio: lo spettacolo di beneficenza, terminato da pochi minuti all’interno della splendida cornice del Centro Sociale Polivalente “2000- Pace e Speranza” di Tramutola.
Un’idea, questa, che si regge in piedi grazie all’impegno dei giovani, assoluti protagonisti dell’evento, i quali, coinvolti e supportati dall’aiuto e dall’entusiasmo della maestra Maria La Salvia, si sono ritrovati a unire le forze e a mettere a disposizione i propri talenti, senza perdere di vista il vero obiettivo dell’iniziativa: fare del bene.
E’ la beneficenza, infatti, la vera anima dello spettacolo, nutrita dall’appoggio della comunità di Sant’Egidio e di Michelangelo Bartolo, medico angiologo, nonché fondatore e sostenitore del servizio di Global Health Telemedicine.
“Un’amicizia che di anno in anno si rafforza sempre di più e si concretizza in sostegno per i servizi di telemedicina che ormai collegano 40 centri sanitari in 3 continenti con più di 200 medici refertanti” scrive Bartolo su facebook nel pubblicizzare l’evento. Parole, queste, testimoni della solidità di un legame che, da tempo, permette di perpetrare il vero significato della parola “beneficenza”, quello di fare bene e fare del bene, a se stessi ma anche e soprattutto agli altri.
Ed è così che la sfaccettata varietà dell’iniziativa ha preso forma, trovando espressione nella freschezza e genuinità del canto degli alunni della quarta e quinta elementare della scuola primaria di Tramutola, a cui sono seguite le risate e le riflessioni indotte dalla recitazione di repertori che spaziano dal trio “La Ricotta” a “La livella” di Totò. Ulteriori emozioni sono state affidate al linguaggio della danza, espresse attraverso le note di pezzi contemporanei quali “You Raise Me Up” di Josh Groban e “Reinassance” di Skin, e attraverso il graffiante vigore racchiuso nella voce di Mia Martini con “Almeno Tu nell’Universo”. Oltre a ciò non potevano mancare monologhi tratti dalle parole di Vanessa Incontrada sul senso della perfezione e dalla poetica verità racchiusa nei testi di “La guerra di Piero” di Fabrizio De André e di “L’anno che verrà” di Lucio Dalla. Infine, ritorna a far eco la voce di Bartolo, attraverso la lettura di un estratto del suo ultimo libro “L’Afrique c’est chic”, al fine di ribadire l’immenso valore dell’impegno di tutti coloro che cercano di fare la differenza, di essere la differenza.
Un’occasione, questa, finalizzata a far riflettere, a ricordare che l’equilibrio di un mondo continuamente spogliato della sua fragile dignità, sconvolto dall’incuranza, scosso dall’indifferenza, è nelle mani di tutti noi.
Solo la costanza, l’impegno, il sacrificio, la voglia di continuare a sperare e l’autentica convinzione di poter cambiare le cose potranno aiutare la realtà a fiorire e l’uomo a ritrovare il senso di un’umanità ormai sbiadita, affievolita dalla cieca volontà di mantenere salda una società che, ormai da tempo, sta cadendo a pezzi. “

Miriam Cardone a nome di tutti

 

       

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