Una visita guidata di due dei sette musei Aiello, a Moliterno, per i rappresentanti della Commissione regionale dei Lucani nel Mondo, giunti in Basilicata per la tradizionale riunione annuale della Crlm. Al termine della seconda giornata di lavori ai nostri corregionali che vivono fuori dalla Basilicata è stata offerta la possibilità di apprezzare un progetto di valorizzazione del patrimonio culturale e di recupero dell’identità, conoscendo da vicino una realtà, il “MAM”, nata da un atto d’amore filiale. Gianfranco Aiello, un lucano di ritorno, ha inteso omaggiare la memoria di suo padre, Domenico, costretto a vendere la casa paterna per pagare il collegio dove poter completare gli studi, creando nel 2019 la “Fondazione Aiello”.
“Un atto d’amore – ha spiegato Aiello – che ha avuto e continua ad avere l’ambizioso obiettivo di stimolare ed accrescere la sensibilità verso l’arte e di aprire nuove opportunità di crescita per Moliterno, il “paese dei sette musei” come è stato definito, ma anche per l’intera Basilicata. E così non ho immaginato un semplice contenitore per un patrimonio artistico, ma una rete che potesse congiungere tante opere che hanno un significato storico, etico, civile ancor maggiore proprio perché inserite in quella rete”. Nel corso degli anni sono nati il Museo Michele Tedesco e dell’Ottocento Lucano, ospitato all’interno delle stanze del Museo Casa Domenico Aiello, il Museo del Paesaggio, allestito nelle stanze di Palazzo Aiello 1786, il Museo di Arte Contemporanea, situato nel quartiere Castello di Moliterno, il Museo del Novecento Lucano, ubicato nei primi due piani del Palazzo Aiello 1825, il Museo della Ceramica, allestito anch’esso tra le mura del Palazzo Aiello 1825, il Museo di Arte Moderna che occupa le stanze di un palazzo in stile liberty e la Biblioteca Lucana Angela Aiello in un immobile autonomo.
L’arte di tutelare l’arte. E’ così che si potrebbe definire questo progetto che mette in mostra olii, stampe, disegni, acquerelli, litografie, reperti ed arredi, libri storici e d’arte. “Tante singole tessere che messe insieme – ha precisato Aiello – hanno un preciso obiettivo: conservare e tramandare il patrimonio artistico e culturale non solo regionale ma nazionale ed europeo”.
Il percorso di visita per i lucani provenienti dall’Italia e dall’estero è iniziato con il “Museo del 900 lucano”, due interi piani del Palazzo Aiello dedicati ad autori lucani quali Luigi Guerricchio, Mauro Masi, Gaetano Pompa e Italo Squitieri. Il palazzo che sorge nel cuore antico della cittadina e domina la via principale, inaugurato il 24 aprile del 2016, offre spazio anche ad agli artisti meno conosciuti, tra i quali Cesare Colasuonno, Pasquale Virgilio, Giovanni Iacovino. “Una scelta voluta – come precisato dal presidente della Fondazione – al fine di ricomporre, per la prima volta, l’articolato mosaico dell’arte lucana”. La visita è poi continuata nel Museo del Paesaggio, allestito sempre nelle stanze di Palazzo Aiello. A far da cornice alle opere d’arte che vanno dal ‘700 ai giorni nostri, dalla Scuola di Posillipo a una schiera di pittori del Grand Tour, dai romantici ai divisionisti, una location suggestiva con travi in legno di castagno e pavimenti in cotto fatti a mano.