“Creare lavoro, dotare il nostro territorio di infrastrutture e di una rete di servizi per i trasporti, la sanità e l’istruzione, è la strada maestra per rendere più competitiva e attrattiva la Basilicata, come scritto anche nel Piano strategico regionale. Nel quale – e mi auguro lo abbiate apprezzato – l’imprenditoria è al centro di tutta l’analisi”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, che è intervenuto oggi a Potenza nell’incontro di Confindustria dal titolo “Motore Mezzogiorno, Ripartenza Italia”, alla presenza dei ministri Carfagna e Giovannini e del presidente di Confindustria Bonomi.
“La Basilicata – ha detto il presidente della Regione – si conferma sempre di più come una sorta di crocevia delle grandi questioni irrisolte del nostro tempo: ambiente e sviluppo sostenibile, uso delle risorse naturali, energia, ritardo infrastrutturale, spopolamento dei piccoli centri. Parole che richiamano alla mente le caratteristiche di una regione dove parlare di ‘transizione ecologica’, espressione oggi molto in voga, assume un significato particolare. La pandemia ha certamente frenato l’attività di programmazione, non solo della Regione ma di tutte le istituzioni pubbliche. Ne ha risentito anche l’elaborazione del Piano strategico regionale, che oggi finalmente c’è. Se lo avessimo approvato nel 2019 o nel 2020, oggi sarebbe carta straccia, tra Covid e PNRR. Ma in questi due anni, che coincidono sostanzialmente con l’avvio della legislatura, come governo regionale non siamo rimasti fermi: nella fase più difficile dell’emergenza, e fino agli ultimi mesi, la Regione Basilicata ha investito ben 177 milioni di euro, resi immediatamente disponibili grazie a procedure rapide e al lavoro intenso dei nostri uffici, per fronteggiare l’emergenza covid attraverso misure di sostegno del sistema produttivo e di rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, oltre che con interventi mirati ad aiutare le fasce più deboli della popolazione”.
“Nel Piano Strategico Regionale, il rafforzamento del sistema imprenditoriale ‘endogeno’ diventa condizione di successo dell’intero percorso programmatico prospettato per il decennio 20-30. Noi – ha detto ancora Bardi – abbiamo bisogno che le imprese crescano, che ci siano nuove imprese, abbattendo i muri all’ingresso – anche attraverso il cambiamento della macchina regionale che stiamo facendo – e che i giovani possano costruirsi il proprio futuro in Basilicata. Abbiamo bisogno di più imprese, anche per liberare questa Regione dal controllo asfissiante della burocrazia, della cattiva politica e del clientelismo. Più imprese significa più donne e uomini liberi, che non devono chiedere il ‘favore’ alla politica, ma devono pretendere dalle Istituzioni servizi, prestazioni, efficienza. Si tratta in altri termini di preparare il superamento dell’attuale ‘blocco sociale’, formatosi alla cultura della dipendenza dai trasferimenti di risorse dall’esterno e dal predominio dello stato, con un nuovo ‘blocco’, quello delle nuove generazioni che intende vivere del proprio lavoro. È un cambio epocale, generazionale, necessario”.
“Con buona pace di qualche commentatore della domenica, vorrei ricordare – ha concluso il presidente – che quando auspico che i giovani andati altrove a formarsi possano tornare in Basilicata, non mi riferisco al solito stantio tentativo di alimentare clientele locali, come nel passato, ma alla necessità di creare occasioni di lavoro stabili per questi giovani, che devono avere la possibilità di ‘scegliere’ la Basilicata. Non ricerca di favori, ma opportunità, diritti e doveri. E trasparenza nei comportamenti di tutti, etica ed estetica pubblica – a partire dagli amministratori – come ho più volte sottolineato. Io ci sono. Il mio impegno è esclusivamente per la mia terra. Non ho altri interessi. Ma serve il sostegno, il supporto e la spinta delle forze più dinamiche nella nostra bellissima Basilicata. Conto su di voi”.