Martedì scorso, nei locali dell’Hotel Likos, si è tenuta un’Assemblea dei commercianti Ambulanti della Val d’Agri per discutere delle prospettive del settore. Erano presenti il Segretario Nazionale ANA (Associazione Nazionale Ambulanti) Marrigo Rosato, il neo eletto Consigliere Regionale Carmine Cicala ed una folta rappresentanza del gruppo CAM (Commecianti Ambulanti Moliterno) che hanno voluto fortemente questo incontro.
Dal dibattito è emerso che i mercati ambulanti sono – più di altri comparti – esposti ai rischi di marginalità e di concorrenza sleale. Nel commercio su aree pubbliche c’è, dunque, un problema non solo economico, ma anche di trasparenza e di legalità che spesso viene ignorato.
“Commercio abusivo in forte aumento ai mercati ambulanti lucani”. La denuncia arriva direttamente dagli Ambulanti che ogni giorno aprono i propri banchi nelle strade e piazze dei nostri paesi. Nei mercati si trovano due tipi di venditori: quelli in regola, che pagano le tasse e hanno la licenza, e quelli che lavorano in nero. I secondi, secondo la normativa, si chiamano hobbisti. Secondo i Commercianti Ambulanti di Moliterno, però, di persone che partecipano ai mercati di paese come hobby ce ne sono molti, “persone che vengono al mercato regolarmente, che hanno il banco accanto al nostro ma che, a differenza di noi, lavorano in nero”. Il problema dell’abusivismo nei mercati e nelle fiere di paese, secondo il gruppo CAM, non solo è molto radicato in Basilicata, ma è cresciuto sensibilmente negli ultimi anni, complice una crisi economica che induce i cittadini a trovare modalità alternative al lavoro, spesso precario e in taluni casi sottopagato, per arrotondare lo stipendio.
Un venditore ambulante con licenza spende, annualmente, circa 10mila euro, a cui si sommano i costi relativi all’occupazione di suolo pubblico (TOSAP) e (COSAP), che variano di paese in paese e che generalmente equivalgono a qualche centinaio di euro ogni anno per ogni mercato. Non solo. Deve far fronte a tutte le complicazioni burocratiche necessarie a ottenere i permessi, come l’obbligo di presentare il Durc, il documento unico di regolarità contributiva, o quella di mettersi in lista per uno spazio dove allestire la bancarella. La vita dell’hobbista, al contrario, è molto più semplice. Un hobbista non presenta documenti, non fa scontrini, non paga la licenza, e spende solo i soldi necessari a partecipare al mercato (COSAP), tanto nessuno controlla che loro siano in regola.
“Così noi ci troviamo davanti a una concorrenza sleale – continua ad affermare il gruppo di commercianti – i loro prezzi, infatti, sono più bassi, tanto non devono rendere conto a nessuno del rapporto spesa/ guadagni, né sono soggetti agli studi di settore.”
“Per arginare il fenomeno servirebbe una legge ad hoc. L’abusivismo – concludono gli Ambulanti – c’è in tutti i settori, ma nel nostro sta raggiungendo livelli da primato. Anche noi, però, siamo lavoratori che vanno tutelati contro la concorrenza sleale.”
Il Gruppo CAM, ha chiesto al Consigliere Regionale Cicala “di adoperarsi per fronteggiare una situazione ormai divenuta insostenibile, affinchè si ripristini quanto prima una condizione di legalità”. Il Consigliere ha condiviso le legittime preoccupazioni espresse dagli operatori per il loro futuro ed ha assicurato di portare prossimamente sul tavolo regionale tutte le problematiche del settore e cercare in seguito di approvare una nuova legge regionale che regolamenti il mercato ambulante nella nostra regione.
Insomma un incontro dove Operatori ed Amministratori hanno voluto fare il punto su ogni problematica ed hanno fatto una verifica precisa e puntuale di ogni situazione con l’impegno reciproco a verificare l’attuazione di alcuni provvedimenti nei prossimi mesi.
Vincenzo Scarano