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Il Consiglio Direttivo del Parco contro la decisione del Ministero dell’Ambiente

Appare singolare come il Ministero dell’Ambiente, non curante delle reali attività predisposte e realizzate dal consiglio direttivo e dal Presidente F.F. Avv. Rosita Gerardi in un periodo difficile e complesso per il territorio, ritenga opportuno valutare come “oro colato” le parole scritte dal Commissario Ad Acta Dott. Tisci per denunciare una presunta mancanza di collaborazione.
Sin dal suo insediamento il consiglio direttivo si è prodigato con senso di responsabilità per rimettere in movimento un ente bloccato proprio dalla mancanza di un direttivo nonché di un direttore e di una visione che tutelasse e garantisse il territorio
Vorremmo sottolineare, come direttivo del Parco, che mai ne’ noi ne la Presidente F.F. abbiamo posto in essere omissioni o comportamenti ostativi del lavoro del Commissario Ad Acta e sottolineiamo “ad acta”, perché le sue funzioni erano connesse alla verifica solo di alcune delibere e giammai di tutto l’operato dell’ente.
Un ente che, dopo il tempo complesso in cui ogni rapporto tra l’ente, le istituzioni ed il territorio era stato viziato da una assoluta mancanza di ascolto e condivisione, stava ritrovando una identità ed una funzione non solo di protezione e cura del territorio ma anche di ascolto delle comunità tutte che lo abitano.
Ancora una volta le nostre comunità, la Val D’Agri e il nostro territorio vengono umiliate ed utilizzate come “terra di conquista” senza rispettare i principi democratici che di contro sottendono alla elezione dei componenti del Direttivo del Parco.
Per questi motivi, ritenendo che a poco serva infierire in pubblico, ci limitiamo ad evidenziare la condotta “discutibile” di una figura che sarebbe dovuta essere di garanzia lasciando da parte livori personali e protagonismi mediatici.
Annunciamo, tuttavia, che metteremo in atto tutte le azioni necessarie a tutelare la nostra immagine, la democrazia e a far valere il nostro legittimo diritto a proseguire un mandato che è riconosciuto dal territorio e disconosciuto da chi avrebbe dovuto lavorare al nostro fianco e non ai nostri fianchi.

Il consiglio direttivo del Parco Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese

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