Scongiurata l’ipotesi di trasporto con autobotti a Roma e Falconara se non si fosse raggiunto l’accordo per l’oleodotto. L’accordo, siglato tra la Total, Shell, Eni e il comune pugliese, è avvenuto dopo le concessioni delle autorizzazioni da parte del Governo.
La firma prevede la realizzazione a Taranto di due serbatoi da 180 mila metri cubi e si estenderà di 500 metri il pontile della raffineria per ricevere il petrolio estratto a Tempa Rossa. In cambio Taranto potrà contare su una serie di interventi per lo sviluppo.
A regime, entro la fine del 2018, dal centro oli di Corleto via oleodotto prima 10 mila e poi 50 mila barili al giorno per un totale di 2 milioni e mezzo di tonnellate l’anno. Il progetto prevede un incremento del 40 % della produzione petrolifera italiana con un investimento di 1 miliardo e 600 milioni di euro, la gran parte investiti in Basilicata, ha avuto una gestazione difficile dovuta sia a problemi di natura burocratica che ad una forte opposizione del territorio tarantino.