L’esperienza di una cronista della Val d’Agri alla manifestazione di giornalismo più importante in Italia
Si è svolto dal 5 al 9 aprile tra i palazzi e le sale del centro storico di Perugia l’undicesima edizione del Festival internazionale del giornalismo, un programma di incontri, dibattiti, interviste, presentazioni di libri, mostre, e workshop, che riuniscono il mondo del giornalismo, dei media, e della comunicazione.
Il giornalismo e la passione per la conoscenza e la scoperta di tutto ciò che accade nel mondo mi hanno portato al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia 2017. Appena arrivata nella città, sono rimasta incantata dalla bellezza storica e dal fantastico panorama che si vedeva dal balcone della stanza del mio hotel, un mix di passato e presente unito dalla cultura che ne fa da padrona. Tra le strade del capoluogo umbro ho incontrato tanti studenti, giornalisti e professionisti giunti da ogni parte del mondo immersi nella grande newsroom. Raggiunto l’Hotel Brufani, mi sono accreditata al Festival e da qui è partita la mia avventura nel mondo dell’informazione. L’incontro con i vari relatori e volontari provenienti da Paesi diversi, le spiegazioni, i dibattiti e gli interventi cui ho partecipato mi hanno formata con nuove idee e iniziative da applicare in futuro. Tra i vari eventi, nel cuore della vita istituzionale, nella Sala dei Notari ho seguito con forte commozione il caso Regeni, introdotto dal direttore Mario Calabresi ‘La Repubblica’. Nella stessa sala con lo stesso senso di verità e giustizia ho ascoltato il giorno dopo la sorella di Stefano Cucchi che ha raccontato la drammatica notizia della morte del fratello dal titolo il “Corpo del Reato”, ponendo all’attenzione l’articolo 13 della Costituzione, che tutela la libertà personale, e l’assenza in Italia di una legge sulla tortura. Non solo verità e giustizia, ma anche tecnologia e scienza a questo Festival, tanto da considerare il panel ’Ibernazione, Ogm e ingegneria genetica’ il più importante, visto i rischi che si possono correre con questo progresso che promette di salvarci la vita. Non sono mancati i momenti divertenti a teatro con’Gazebo Live!’ e la discussione su alcune tematiche con amici lucani che vivono nella città per motivi di studio. Il Festival si è concluso con il maestro del giornalismo Enrico Mentana, in una sala strapiena di giovani giornalisti che come me gli hanno rivolto delle domande attraverso l’hashtag #maratonamentana. Un lungo incontro che il direttore di Tg La7 ha dedicato ai giovani e al problema lavoro definendoci “una generazione che non ha lavoro e non si ribella per cambiare la situazione” e con cui mi trovo pienamente d’accordo. Alla fine di questo splendido viaggio nel mondo del giornalismo ho riempito la mia valigia d’informazione, formazione e confronto, un’esperienza che ripeterò sicuramente il prossimo anno.
Articolo scritto da Elisa Casaletto per “Il “Mattino di Foggia”