A tre mesi dall’insediamento, la Presidente f.f. del Parco Nazionale Appennino Lucano, Val d’Agri – Lagonegrese, avv. Rosita Gerardi, traccia un bilancio degli interventi che l’ente ha messo in campo per contrastare l’emergenza cinghiali:
“Come tutti sappiamo, il problema è fortemente sentito e colpisce l’intero territorio lucano. Per questa ragione, per quanto di nostra competenza, abbiamo provato a bruciare le tappe concentrando le nostre energie su tutto ciò che il Parco poteva fare per incontrare le esigenze dei cittadini e, in particolar modo, di tutti coloro i quali subiscono danni economici e sostanziali in seguito alla complessità della situazione degli ultimi mesi. Tutto ciò premesso, devo dire che, grazie al supporto degli uffici, presto riusciremo a portare in approvazione il “Piano Ordinario di Gestione dell’Emergenza Cinghiali”. Immediatamente dopo, il piano verrà anche valutato ed esaminato dall’ ISPRA. In secondo luogo, dopo aver dato seguito alle ordinanze regionali e nazionali relative alle misure di contenimento della cosiddetta “PSA” (Peste Suina Africana), abbiamo messo in campo misure concrete per arrivare all’ obiettivo dell’80% di abbattimento dei capi entro il 2026. In merito a questo, voglio sottolineare che lo sforzo degli uffici è stato particolarmente gravoso, soprattutto se pensiamo al sostanziale immobilismo della precedente gestione sul tema.
In ultimo è importante comunicare che nelle prossime ore partirà il bando di selezione per la formazione di 100 “Bioregolatori” – da me fortemente voluto ed immediatamente attuato dal Direttore Luzzi. Si tratta di una nuova figura gestionale pensata per affrontare nel migliore dei modi l’emergenza PSA ed altre questioni urgenti. Ad ogni modo, queste nuove figure, integrate nel piano di gestione e coordinate dalle figure tecniche e scientifiche dell’Ente, consentiranno di perseguire gli obiettivi con maggiore consapevolezza potendo contare sulle strategie più avanzate, anche alla luce del nuovo quadro normativo. Particolare importanza verrà inoltre data all’utilizzo di nuove tecniche di cattura che si aggiungeranno ai prelievi con tecniche tradizionali. Le strategie di gestione messe in campo, se applicate nel migliore dei modi, non andranno in contrasto con gli scopi istituzionali dell’area protetta che ha come obiettivo non solo la conservazione dell’ambiente, ma anche quella dell’uomo e delle sue attività tradizionali come dice la legge.
Parleremo di tutto questo e di molto altro lunedì 12 Febbraio, presso la sede del Parco, all’interno di un importante momento di pubblica divulgazione rispetto al quale verranno forniti ulteriori dettagli nelle prossime ore. “Il Parco c’è ed è sempre più riconoscibile nelle sue azioni concrete a tutela del nostro splendido territorio.“