“C’è una vera e propria emergenza Covid-19 in Val d’Agri che va ben oltre i soli comuni di Marsicovetere e Tramutola per i quali è stato disposto un mini lockdown. L’ordinanza del Presidente della Regione avrebbe dovuto riguardare l’intera zona, in modo da contenere i contagi e garantire sicurezza ai cittadini”.
Lo sostiene il Presidente Regionale dell’U.Di.Con. di Basilicata Severino Notarfrancesco alla luce dei decessi avvenuti presso una R.S.A. di Marsicovetere ed il successivo sequestro preventivo con avvio della relativa indagine per presunta epidemia colposa considerati i 40 positivi. “Impensabile- aggiunge- ciò che sta accadendo a Marsicovetere con gli anziani della Rsa lasciati soli per la ‘fuga’ di almeno sei dipendenti che, da positivi al virus, hanno deciso di tornare a casa incrementando il rischio di contagio”.
Notarfrancesco, pur avvalorando il lavoro che svolgono le residenze per anziani, ribadisce la necessità di ripristinare anche celermente tutti i servizi del nosocomio di Villa d’Agri per garantire una barriera sanitaria emergenziale che potrebbe consentire di intervenire subito sui casi sospetti e accertati di Coronavirus. “Che la struttura sia stata riaperta dopo la sanificazione di tutti i locali, non basta. Occorre renderla completamente fruibile- dice il Presidente lucano- garantendo il funzionamento soprattutto in questa fase. Ciò che preoccupa è anche il fatto che, pur essendo stata dotata di attrezzatura per effettuare i tamponi, questi non vengono effettuati o danno esito dubbio con falsi positivi che poi devono essere accertati, confermati o smentiti dalla struttura sanitaria del capoluogo. Il risultato è non solo una preziosa perdita di tempo, ma anche un aggravio di pressioni psicologiche ed economiche sul paziente che, per avere certezze, si rivolge a laboratori privati pagando un test che dovrebbe essere gratuito per il bene di tutti”. Per l’U.Di.Con. Basilicata non va dimenticato che “il cittadino utente, ammalato o no, non è un numero ma un soggetto di diritto a cui deve essere garantita una certa tipologia di assistenza e cura”.
Notarfrancesco ricorda come già in pieno lockdown nazionale l’U.Di.Con. regionale chiese che si intervenisse in maniera seria ed oculata sulle strutture sanitarie sottoponendo a tampone tutti gli operatori ospedalieri.
“Evidentemente la politica regionale- aggiunge Notarfrancesco- non ha ritenuto necessario prendere provvedimenti sottovalutando il problema che si è ripresentato a pieno dando il via ad una ulteriore fase emergenziale dovuta ai focolai scoppiati di recente”.
Quanto all’ordinanza regionale n.36/2020 che stabilisce la chiusura di fatto dei comuni di Marsicovetere e Tramutola fino al 13 ottobre, l’U.Di.Con. lucano ribadisce che “sarebbe stato necessario estendere l’ordinanza di chiusura a tutti i centri dell’intera Valle dell’Agri attenzionando in maniera ottimale e capillare l’uso dei dispositivi di sicurezza sull’intero territorio, garantendo così una riduzione nello sviluppo di nuovi rischi epidemiologici”. Per Notarfrancesco “andrebbero chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado perché anche lì potrebbero svilupparsi nuovi nuclei di contagio. Sarebbe un’azione responsabile per bloccare sul nascere una ulteriore propagazione del virus che metterebbe a rischio le fasce più deboli della popolazione”.