Venerdì 6 settembre 2024 alle ore 9,30 nella sede del Parco Nazionale Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese sarà presentato il primo presidio Slow Food del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, il prosciutto di Marsicovetere. Lo rende noto il Commissario Straordinario del Parco Antonio Tisci che dichiara: “E’ il primo riconoscimento della qualità agroalimentare del territorio del Parco e va nella direzione della valorizzazione delle attività tradizionali che si svolgono nel territorio del Parco e che, non soltanto sono il risultato della qualità ambientale del territorio, costituiscono una delle grandi risorse del nostro territorio che l’Ente Parco intende valorizzare”.
«La val d’Agri è un territorio dove per anni l’estrazione petrolifera ha dato lavoro a molte persone» racconta Angela Ciliberti, responsabile regionale dei Presìdi Slow Food in Basilicata. «Avere il petrolio ha generato un’euforia diffusa: tutti pensavano che si sarebbero arricchiti, ma nel frattempo si stava invece depauperando il territorio». A Marsicovetere, località a mille metri di altitudine, gran parte degli abitanti ha via via lasciato le abitazioni, preferendo trasferirsi di pochi chilometri verso valle e andando a popolare la frazione di Villa d’Agri.
Così facendo, però, anche la tradizionale attività della stagionatura dei prosciutti, che nelle fresche storiche abitazioni di Marsicovetere trovano condizioni climatiche ideali, caratterizzate dai venti freschi del monte Sirino e da quelli caldi provenienti dal golfo di Policastro, è andata quasi scomparendo: «Era rimasto solo un produttore – continua Ciliberti – ma da soli non si va da nessuna parte». Grazie al lavoro della Condotta Slow Food Val d’Agri, è già stato possibile coinvolgerne un secondo: «Ora lo sforzo sarà quello di crescere – prosegue Ciliberti –. In zona resistono alcune produzioni familiari, cioè famiglie che continuano ad allevare qualche capo per il proprio consumo». La volontà, per il prossimo futuro, è coinvolgerle nel Presidio, fortemente voluto dal Comitato esecutivo regionale di Slow Food Basilicata.
Il prosciutto di Marsicovetere che dura tra i dodici e i ventiquattro mesi viene prodotto seguendo una ricetta tradizionale che prevede la salatura a secco e un periodo di riposo di circa un mese, al termine del quale si procede con la pressatura. Morbido ma profumatissimo, viene di norma insaporito con un composto fatto di pepe e peperone dolce macinato.
«Questo prosciutto deve la sua peculiarità al luogo in cui viene stagionato – ribadisce Ettore Bove, fiduciario della Condotta Slow Food Val d’Agri – e lo dimostra il fatto che, già nella seconda metà del secolo scorso, vi era una fiorente attività legata alla stagionatura, fatta da persone che in inverno, dopo la macellazione dei maiali, giravano nelle campagne, compravano le cosce e le portavano a Marsicovetere, per poi rivenderle».
Da ragazzino lo faceva anche il padre di Vincenzo Giocoli, l’attuale referente dei produttori del Presidio, che da lui ha ereditato il mestiere, trasmesso ora anche al nipote: «La stagionatura di un prosciutto non è una cosa facile – ammette – perché se la temperatura e l’umidità non sono corrette c’è il rischio di perdere il prodotto. Ma qua a Marsicovetere, per le sue condizioni climatiche, è diverso: come dico sempre, una volta salata la coscia è sufficiente metterla nel locale giusto! Siamo grati a Slow Food per la nascita del Presidio: il nostro prosciutto, nonostante il prestigio da tempo acquisito e la sagra che da oltre mezzo secolo viene organizzata ogni anno a Marsicovetere, non aveva mai ottenuto un riconoscimento».
“Venerdì mattina – conclude il Commissario del Parco Nazionale Appennino Lucano – a presentare il presidio slow food ci saranno, oltre che gli esponenti di slow food anche gli assessori regionali all’agricoltura e all’ambiente Cicala e Mongiello, i componenti delle commissioni agricoltura e ambiente di entrambe le camere On. Marco Cerreto e Sen. Gianni Rosa oltre che Ettore De Conciliis che, nella sua qualità di capo segreteria del Sottosegretario Barbaro, rappresenterà il Ministero dell’Ambiente e della transizione energetica.