Secondo dati ufficiali e recenti, in Basilicata negli ultimi 80 anni si sono verificati migliaia di frane. Di tutti i comuni lucani oltre 118 su 131 sono soggetti a frane di piccole e grandi dimensioni. Alcune zone sono più sensibili a tale fenomeno rispetto ad altre, perché formate da rocce friabili e/o argillose, facilmente erose dall’acqua e dagli agenti atmosferici, che disgregandole, trascinano con sé rocce e detriti travolgendo ciò che incontrano sul loro cammino. Le frane sono molto pericolose perché il terreno in movimento scende fino ai centri abitati situati ai piedi dei monti investendo anche le case e le persone.
Il comportamento dell’uomo può aumentare il rischio di frane. Ad esempio, il disboscamento favorisce il loro verificarsi perché vengono a mancare le radici degli alberi che hanno importante compito di trattenere il terreno.
Vi è pertanto, la necessità di sensibilizzare i più giovani alle tematiche relative alla salvaguardia dell’ambiente. Lo scopo, principale, è quello di promuovere una cultura per la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio impedendo sul nascere una cultura negativa della distruzione e del disinteresse verso il patrimonio naturale che spesso è alla base di tanti scempi ambientali e nello stesso tempo degli incendi.
Come riporto da – “Lipu Onlus”- gli alberi e i boschi, sin dai tempi antichi, hanno sempre avuto grande importanza per l’umanità. Gli alberi sono parte essenziale della nostra vita, sono il nostro passato e il nostro avvenire, senza di essi la vita sulla terra sarebbe impossibile. Può sembrare una frase banale ma è la realtà. Le specie vegetali infatti assorbono anidride carbonica e restituiscono ossigeno fondamentale alla nostra esistenza e sono al contempo una parte essenziale della catena elementare e di sostentamento per le specie del nostro pianeta. Non solo: grazie ai loro processi di respirazione e fotosintesi, gli alberi aiutano a combattere il riscaldamento climatico assorbendo l’anidride carbonica e contribuiscono alla pulizia dell’aria, incamerando inquinanti come ozono, ossidi di nitrogeno e biossido di zolfo. Una grande quantità di alberi contribuisce a una migliore termoregolazione dell’ambiente. Questo vale soprattutto in città dove, senza la preziosa azione delle piante, i riscaldamenti domestici e le esalazioni del traffico aumenterebbero vertiginosamente la temperatura.
Il discorso si conclude con l’esortazione ad insegnare ai bambini che la terra è nostra madre, ma che non appartiene all’uomo: va conservata e amata come Dio ama gli uomini.
GIULIA GIARLETTA