Notizie dal Territorio

Il treno materiale e immateriale della Basilicata

Riceviamo e pubblichiamo un contributo da parte del Responsabile Area Scenario Sud, The European House – Ambrosetti,  in merito Think Tank Basilicata 2020 tenutosi il 24 Luglio 2020 a Guardia Perticara.  

Lo scorso 24 luglio, a Guardia Perticara, si è svolto il terzo Tavolo del ciclo di lavoro 2020 del Think Tank Basilicata. Come responsabile di questa iniziativa, ma soprattutto come giovane meridionale trapiantata in una Regione del Nord, mi sono chiesta (ascoltando i tanti attori territoriali presenti) quale possa essere la scintilla alla base del rilancio del meridione. La prima parola che mi è venuta in mente è comunità.

Il Coronavirus, nella sua drammaticità, ci ha fatto riscoprire l’importanza di “fare squadra”, ha decentrato le responsabilità, rendendoci tutti – nel nostro piccolo – capaci di influenzare il presente e, di conseguenza, anche il futuro. Questa lezione non va sprecata, soprattutto al Sud, dove le divisioni tra territori (spesso singoli Comuni), cluster settoriali, partiti politici – e chi più ne ha più ne metta – offuscano spesso l’obiettivo comune, che è quello di promuovere uno sviluppo il più possibile “partecipato”.

La seconda parola che mi è venuta in mente è quella di policentrismo. La promozione di uno sviluppo policentrico è l’arma che il Sud Italia ha a disposizione per non lasciare indietro le aree interne, i territori più svantaggiati, poco conosciuti nella loro bellezza, perché privi di servizi per l’accoglienza (se si esclude l’asset delle belle persone che abitano queste aree, che però da sole non bastano). Le aree interne, vittime di un percorso di spopolamento che sembra inarrestabile, vivono un gap di attrattività rispetto ai poli urbani che, nel quadro emergenziale attuale, potrebbe trovare una risposta concreta, investendo in infrastrutture, turismo di prossimità, ricettività.

La promozione di uno sviluppo policentrico, di cui si parla molto in questi mesi, prevede il rafforzamento di zone economiche di più piccole dimensioni, al fine di renderle socialmente dinamiche e fortemente integrate tra di loro. Per raggiungere il policentrismo, occorrono innanzitutto la volontà, ma anche strumenti e metodi per consentire a territori di più piccole dimensioni di cooperare in progetti di sviluppo, costruendo percorsi di collaborazione. In Basilicata almeno 103 Comuni (su 131) hanno meno di 5.000 abitanti ma alcuni saranno destinatari di importanti risorse, provenienti dalle royalties collegate alle estrazioni petrolifere, ma non solo, in quanto occorrerà guardare agli spazi di opportunità che si aprono con il Decreto Rilancio, con il Piano per il Sud ma anche con la Programmazione europea 2021-2027 e il Piano Next Generation EU. Perché non approfittare di questo momento per costruire progetti-pilota sinergici, evitando di disperdere energie e, possiamo dirlo, risorse economiche?

La terza parola che mi è venuta in mente è quella di specializzazione, intesa come capacità riconosciuta e riconoscibile del territorio di eccellere in pochi campi, evitando la proliferazione di cluster, facendo massa critica attorno ad alcuni progetti catalizzatori, partendo da poche buone idee buone e da uno o due progetti-pilota promettenti, invece che da tante scatole vuote.

Chi dice che al Sud è impossibile, non conosce le buone pratiche: in primis la Campania, dove è nata la prima Academy di Apple a livello europeo. Ad oggi, l’Academy ha diplomato più 1.000 studenti provenienti da tutto il mondo. A favore di questa iniziativa, la Regione Campania complessivamente, in un solo quinquennio, ha finanziato quasi 2.000 borse di studio. Dalla Apple Academy si è passati alle “Campania Academy”, concepite come luoghi, fisici o virtuali, di scambio di esperienze, buone pratiche e diffusione della conoscenza. Sono stati quindi programmati investimenti per sostenere la creazione di Academy nei settori della blu e green economy, logistica, meccanica, ICT ed enogastronomia. Tali risorse saranno destinate alla formazione dei giovani e/o allo sviluppo di laboratori di avanguardia insieme ad uno zoccolo duro di imprese partner, che pure in Basilicata non mancano.

Alla base di queste esperienze di successo ci sono pochi elementi: 1) La partecipazione attiva di partner industriali e tecnologici che esprimono, oltre a competenze, anche una “domanda”, intesa come tipologia di professionalità richieste e orientamento della formazione; 2) Un forte ingaggio dell’accademia – chiamata a partecipare ad un progetto comune con competenze qualificate; 3) La garanzia delle Istituzioni regionali a favore dei giovani, che può esprimersi in borse di studio ma anche in percorsi di semplificazione amministrativa e in una forte capacità di scelta. E allora perché non partire, anche in Basilicata, dalla creazione di una o due Academy?

Certo, al Sud servono investimenti e infrastrutture e questo in The European House – Ambrosetti non smetteremo mai di dirlo. Accogliamo con favore dunque, le indicazioni che provengono dal Decreto Rilancio che prevede l’avvio delle procedure per la realizzazione del sistema AV/AC (alta velocità-alta capacità) lungo gli itinerari Salerno-Reggio Calabria, Taranto-Metaponto-Potenza-Salerno. La Basilicata, nel breve periodo, avrà bisogno della velocizzazione delle tratte ferroviarie attraverso l’Alta Velocità di Rete (AVR) – in primis sulla tratta Napoli-Bari – di potenziare i due assi che la collegano all’Adriatico e al Tirreno velocizzando e completando secondo le tempistiche previste i cantieri ANAS sulla Basentana e la Statale di Melfi e di interventi dello Stato per sovvenzionare, attraverso affidamenti a gara pubblica, l’attivazione di servizi di connettività nelle aree a fallimento di mercato dove i privati non hanno interesse ad investire.

Ma la mancanza di infrastrutture fisiche (così come le difficoltà di programmazione degli investimenti) non possono essere un alibi per la mancata costruzione di altre tipologie di infrastrutture, quelle immateriali, il vero “treno” da cui può partire la ricostruzione della Basilicata.

L’obiettivo è uno solo: far percepire alle persone che anche in Basilicata e al Sud c’è uno spazio di opportunità. In altri termini, lasciare loro la possibilità di scelta tra “restare” e “partire”, nella consapevolezza che, se sceglieranno di restare, non ne trarranno svantaggi.

Nel percorso del Think Tank Basilicata, sostenuto da Total E&P, cercheremo di far convergere la Basilicata verso un nuovo modello di sviluppo il più possibile partecipato, che ridia a tutti un ruolo, nella consapevolezza che nessuno si salva da solo ma che la responsabilità della costruzione del futuro che desideriamo, è di tutti. Vogliamo dare un ruolo innanzitutto ai giovani e per questo speriamo che molti di loro decidano di partecipare alla nostra Call for Ideas, Power2Innovate.

Come Think Tank Basilicata, ci auguriamo che sempre più Sindaci, rappresentanti delle imprese (anche e soprattutto medio-piccole) e giovani partecipino al nostro percorso di riflessione e condivisione di buone pratiche da tutto il mondo. Il mio è un appello, che spero non resti inascoltato.

Cetti Lauteta 

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