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Il Vaccino, per ora, è il rispetto rigoroso delle regole di distanziamento sociale

Una volta c’era il libro dei libri, il Vocabolario, a venirci incontro nei momenti di sconforto linguistico. Poi è arrivato il mondo dei social dove si trova tutto e di più, ma soprattutto di più e, ai noi, sovente cose strabordanti ed eccessive e, talvolta, fuori da ogni grazia di Dio. Sciocchezze di ogni ordine e grado.

Ma veniamo al vocabolario e leggiamo il significato di efficace ed efficiente e scopriamo che efficace è quando fai cose che riescono a produrre l’effetto voluto ed efficiente quando usi un metodo o uno strumento rispondente in pieno alla funzione o ai fini che ti sei preposto.

Ora, in questo periodo particolare, efficiente è sicuramente il gesto di lavarsi le mani, indossare la mascherina ed evitare contatti fisici e ravvicinati. Efficace è sicuramente la mascherina prescritta dai presìdi scientifici ed indicata in tutte le circolari governative, così come la tipologia di guanti e di gel disinfettante da usare. E poi per essere efficaci ed efficienti occorre tanta prudenza e tanto rispetto delle regole.

E che sarebbe stato un autunno caldo, al netto degli autunni caldi preannunciati solitamente dai sindacati e dai proletari (esistono ancora?), lo sapevamo da aprile e che non sarebbe stato facile lo abbiamo capito da questa estate (Movida estiva docet). Ma ciò che mi fa riflettere è la reazione. Al primo contagio in un Istituto scolastico la reazione è: chiudiamo le scuole. Ma come, ma non avevamo detto che se si indossano mascherine, guanti e ci si deterge bene si evitano i contagi? Dunque, se abbiamo un contagiato alziamo il livello di attenzione e del rigore altrimenti a scuole chiuse i ragazzi staranno nelle ville, nelle sale da gioco o a bivaccare in tranquillo assembramento nei parchi cittadini.  Se non ricordo male ci hanno spiegato che se si sta a distanza di sicurezza ovvero circa un metro e mezzo, si può stare tranquillamente senza mascherina, abbiamo inventato un nuovo saluto che ci evita il contatto, spingendolo addirittura oltre la soglia del rigore portando il saluto ad un semplice gesto di battere la mano sul cuore (un precursore: Cetto Laqualunque, quando la fantasia cinematografica supera la realtà). Allora se in un Liceo un docente è positivo per logica non dovremmo avere preoccupazioni perché, se ha rispettato le regole, non avrà disatteso di stare lontano dai suoi discenti, né di indossare la mascherina quando la necessità richiedeva un avvicinamento né di detergersi le mani quando entrava in aula, né quando avrà passato allo studente la penna o il quaderno, non ci dovrebbero essere preoccupazioni.  Allora invito tutti a riflettere perché altrimenti saremo vittime della paura almeno quanto lo siamo stati e lo saremo del Virus.

Del resto, le commesse dei supermercati hanno contatti giornalieri con decine e decine di persone e la loro salvezza e tranquillità sta nel fatto che i clienti indossano mascherine e detergono le mani quando passano le banconote o il POS per pagare. Cioè, in una parola, adottano le norme di sicurezza con rigore. Ora mi chiedo come mai una commessa può essere rigorosa ed un bidello, un docente o un dirigente scolastico no? E’ veramente la cosa giusta tenere chiusa la scuola per motivi di sicurezza?

Riflettiamo insieme, potremmo trovare una sintesi che non ci terrorizzi né che penalizzi ulteriormente i nostri ragazzi. Quindi convinciamoci e convinciamo i nostri ragazzi che la parte principale del problema siamo noi, con i nostri gesti quotidiani, le nostre abitudini e la nostra propensione a rispettare le regole e le indicazioni degli organi di governo e di direzione. Così, applicando semplici gesti e cambi di abitudini, potremo non rinunciare a niente, perché lo studio, così come il cibo ed il tempo libero, ha importanza vitale per vivere una vita degna di essere vissuta.

Gianfranco Massaro – Agos

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