La donna, dipendente delle Poste, si è interessata allo stato d’animo di una pensionata che era allo sportello e con la sua segnalazione ai carabinieri ha permesso di smascherare un raggiro ai danni dell’anziana cliente. La pensionata, di 83 anni, aveva ricevuto una telefonata da parte di un uomo che spacciandosi per un carabiniere di Roma l’aveva informata di trattenere in caserma il nipote, accusato di aver provocato un incidente stradale con dei feriti. Il presunto truffatore le chiedeva 2 500 euro per risolvere i guai in cui era incappato il nipote. L’anziana è cascata nel tranello e preoccupata ha detto di non avere a casa tutta la somma richiesta. Così il finto carabiniere le ha chiesto di andare all’ufficio postale a prelevare la somma, dicendole che poi sarebbe passato un avvocato di Potenza per ritirare i soldi. La pensionata è andata all’ufficio postale per fare il prelievo mostrando un evidente stato di agitazione che ha indotto l’impiegata che era allo sportello a chiedere le motivazioni del particolare stato d’animo. La dipendente delle Poste ha capito che l’anziana stava per rimanere vittima di un raggiro e ha chiamato subito il 112.
Una pattuglia della stazione di Tito dei carabinieri è intervenuta sul posto raccogliendo la deposizione della pensionata e avviando le indagini per risalire all’autore della truffa che grazie alla prontezza dell’impiegata e all’intervento dei militari non è andata in porto. I carabinieri nel comunicare l’accaduto fanno presente che le forze dell’ordine “se vanno in una casa indossano l’uniforme e hanno veicoli riconoscibili”. Quello di Tito non è, purtroppo, l’unico caso di truffe a persone anziane in Basilicata: altri pensionati sono finiti negli ultimi tempi nel mirino di persone senza scrupoli. Di recente la notizia di un maxi blitz in Emilia – Romagna che vede una trentina di indagati – si tratta soprattutto di campani – tra cui alcuni che agivano anche nella nostra regione. Trentuno le persone complessivamente indagate per truffe e rapine nei confronti di persone anziane. Un centinaio i “colpi” messi a segno dall’organizzazione criminale, un terzo dei quali nel Reggiano, il resto in altre regioni, tra cui la Basilicata.
Giulia Giarletta