Un italiano su tre soffre di ipercolesterolemia e nel 40% dei casi non si è consapevoli di soffrirne. Le cause dell’ipercolesterolemia sono legate all’interazione tra patrimonio genetico e fattori ambientali (alimentazione, attività fisica, sovrappeso). Il grasso contenuto sulle pareti dei vasi sanguigni provoca il restringimento degli stessi e ciò ci può condurre ad attacchi cardiaci e ictus. Questo è il motivo per cui l’LDL è noto come colesterolo cattivo, ritenuto molto insidioso averlo a livelli alto nel sangue. Il primo passo per abbassare un livello di colesterolo circolante è migliorare soprattutto lo stile di vita, a prescindere da eventuali farmaci in uso.
In Basilicata – 12 persone su 100 soffrono “di alti livelli di colesterolo”. Il dato è stato reso noto da Argon Media sulla base di un indagine Eucarisko. Dallo studio è emerso che i lucani conoscono causa e rischi della colesterolemia, ma soltanto il 49% di coloro che soffrono “conoscono i propri valori”, mentre addirittura il 52% “non prende farmaci specifici” e il 51% di quelli che seguono una terapia sono indisciplinati, cioè non lo fanno correttamente.
Ma il dato più rilevante è che su 100 individui che soffrono di alti livelli di colesterolo e sono a rischio cardiovascolare, ben 87 pur curandosi, non raggiungono l’obiettivo terapeutico. Dati preoccupanti dunque quelli che emergono dalla ricerca condotta attraverso 15 mila interviste sulla popolazione e chiamando in causa oltre mille medici di Medicina generale e 150 diabetologi (che sembrano sottostimare il grado di rischio dei pazienti). Buona parte dei pazienti sono indisciplinati: in media dimenticano la terapia circa due volte la settimana, stanno male ma non si mettono a dieta (il 72% “fa fatica a rispettarla”) e la fatica maggiore è quella di rinunciare ai dolci, ai formaggi, alla pasta, ai salumi e al buon vino. Con convinzione, possiamo dire che i lucani giocano alla roulette russa con il colesterolo.
Giulia Giarletta