Quanto si è verificato all’interno della struttura di riabilitazione Padri Trinitari di Venosa non solo è inaccettabile e vergognoso. Si tratta di fatti gravissimi quelli oggetto dell’inchiesta giudiziaria, commessi proprio da parte di chi avrebbe dovuto assicurare assistenza e cura a soggetti deboli e indifesi. Fatti inaccettabili e verso i quali va la nostra ferma condanna. Faremo tutte le verifiche del caso e qualora risultassero coinvolti lavoratori iscritti alla Cgil provvederemo alla loro immediata espulsione.
Questa vicenda pone ancora una volta in evidenza la centralità del tema su come rafforzare i livelli di controllo nelle strutture sanitarie pubbliche e private della nostra regione attraverso autorizzazioni e accreditamenti che non siano limitati alla mera verifica formale di requisiti tecnici e organizzativi.
Il punto vero è l’individuazione di standard e indicatori di risultato che guardino alla salvaguardia dei diritti degli utenti. Non basta avere la porta antincendio e l’ascensore, non è questo che si intende quando si parla di standard.
È questa la vera ed impellente sfida per assicurare servizi e assistenza degni di un Paese che si riconosca civile guardando in primo luogo ai più deboli, a coloro che da soli non hanno voce alcuna.