All’incontro sulla mobilità Regionale dal titolo “Infrastruttura per una mobilità sostenibile” voluto dai sindacati Filt-Cgil, tenutosi nel nuovo polo Biblioteca di Potenza, ha preso parte anche SVIMAR l’associazione per lo sviluppo del mezzogiorno e delle aree interne.
L’importante incontro per il tema ed i presenti tra cui il segretario nazionale Filt Cgil, Stefano Malorgio,il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, il segretario generale della Filt Cgil Basilicata, Luigi Ditella, l’assessore alla Mobilità della Regione Basilicata, Donatella Merra ed il presidente Svimar, Giacomo Rosa. Ai relatori sono succeduti anche gli interventi di Segretario PD Basilicata Raffaele La Regina e per Svimar il Prof.Valerio Tramutoli ed il vice presidente Marco Trotta, moderato dal giornalista Rai Renato Cantore.
Al centro degli interventi la Basilicata nella sua condizione di regione cerniera, Una occasione propizia per fare il punto sugli interventi infrastrutturali che riguardano la Basilicata, in vista delle risorse del Pnrr come per l’Alta Velocità Salerno – Reggio Calabria, il già programmato collegamento ferroviario Ferrandina – Matera La Martella e l’elettrificazione del tratto Potenza – Melfi e le Ferrovie turistiche.
L’assessore alla Mobilità della Regione Basilicata, Donatella Merra ha dichiarato
“ È oggi un passo in avanti verso gli obiettivi che ci sono stati chiari sin dall’inizio; il resto della strada e dunque della strategia, però, va percorso e attuato in fretta. Oggi inseguiamo tentando di arginare le severe dinamiche di spopolamento. Il compito e il ruolo della politica avrebbe dovuto essere nel tempo quello di prevederlo e prevenirlo. Innanzitutto la riconnessione interna. La Ferrandina-Matera, richiesta e finanziata sul Pnrr unirà finalmente i due capoluoghi lucani e li unirà su rotaia. Chi ci ha creduto lo ha attuato. Riconnessa con sé stessa, la Regione deve contestualmente e rapidamente riconnettersi al resto del Sud: da Potenza e Matera verso Golfo di Taranto, Salerno e Goia Tauro”.
Sottolineando che la variante presentata da Svimar fa parte di un progetto complessivo presentato in Senato dalla Fiorani. “Le soluzioni ad oggi adottate non ci consentono di superare il guado di ciò che è necessario per la Basilicata. La soluzione va dun analizzata attentamente.”
Il ruolo della politica dovrebbe essere quello di anticipare le soluzioni prima che i problemi si creino, mettendo ordine.
“Il Futuro si costruisce con le azioni, credo meno alle narrazioni“ afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa: “Noi, nella nostra funzione sociale e sindacale, riteniamo che le infrastrutture siano il nervo portante di un territorio, e ci batteremo a partire dalla iniziativa di oggi, con determinazione e coerenza”.
Secondo quanto emerso, l’attività di trasporto che si realizza sul territorio genera una serie di impatti sul sistema circostante i cui costi non sono direttamente percepiti dagli attori e non soddisfano la propria esigenza di mobilità, ma che tuttavia rappresentano inefficienza del sistema e di allocazione non ottimale delle risorse.
Il segretario nazionale Filt Cgil, Stefano Malorgio cheta chiuso l’incontro: “ È dimostrato che il sistema delle opere è importante sia per il trasporto delle persone che delle merci. La CGIL sosterrà a livello nazionale nei rapporti con il ministero. Abbiamo la necessità che la Basilicata non resti esclusa dagli effetti positivi che si avranno dal PNRR . Si tratta di investire qualche risorsa in più e riteniamo che ne valga la pena“.
Da parte di Svimar Il Presidente Giacomo Rosa: La Basilicata è una regione cerniera non a caso noi di SVIMAR abbiamo scelto la sede qui a POTENZA Per affrontare le questioni delle aree interne e del mezzogiorno d’Italia.
La nostra missione che si svolge tra le regioni del mezzogiorno, Puglia -Campania -Basilicata -Calabria, volge uno sguardo attento allo spopolamento di queste aree: Non basta decantare le bellezze di queste terre, ma bisogna scendere accanto ai cittadini, verificando le difficoltà che incontrano quotidianamente, accanto al tessuto sociale e produttivo per un contributo reale alla rinascita del mezzogiorno d’Italia.
Secondo quanto emerso, l’attività di trasporto che si realizza sul territorio genera una serie di impatti sul sistema circostante i cui costi non sono direttamente percepiti dagli attori e non soddisfano la propria esigenza di mobilità, ma che tuttavia rappresentano inefficienza del sistema e di allocazione non ottimale delle risorse.
L’analisi ha ormai raggiunto un buon livello di approfondimento, se ne aggiungono poi altre per le quali le procedure di modellizzazione e di stima sono ancora in corso di perfezionamento. La scelta sarà se questa Regione vorrà adeguarsi ad un nuovo sistema, affinché venga attraversata dai principali corridoi di trasporto.
Di seguito ai nostri microfoni le dichiarazioni degli intervenuti: