Giovedi 15 Febbraio e Martedi 20 Febbraio gli studenti e le studentesse delle sedi di Marsico Nuovo e di Viggiano dell’IIS “G. Peano” di Marsico Nuovo hanno partecipato, presso il Cinema Ranieri di Tito, alla visione del film “Io Capitano” di Matteo Garrone.
Il cinema è un formidabile mezzo di comunicazione, che permette – attraverso l’utilizzo di un linguaggio che gli studenti conoscono e comprendono immediatamente – di approfondire importanti tematiche d’attualità e di concorrere, al pari delle attività didattiche svolte in aula, alla crescita umana e culturale degli studenti.
Il film di Matteo Garrone, già premiato con ben due riconoscimenti alla mostra del Cinema di Venezia: (il Leone d’argento per la miglior regia e il premio Marcello Mastroianni al protagonista Seydou Sarr) e il premio del pubblico come miglior film europeo al Festival di San Sebastian, in Spagna, è tra i cinque candidati finalisti per il premio Oscar a miglior film in lingua straniera.
Ma merita davvero il premio Oscar? E’ quanto si sono chiesti gli studenti e le studentesse prima di assistere alla visione del film che si è rivelato coinvolgente dal punto di vista emotivo e toccante per l’intensa storia dei protagonisti. Provare ad immedesimarsi, riflettere non soltanto su un tema particolarmente attuale come quello dell’immigrazione, ma anche sulle difficoltà affrontate da due giovani pur di realizzare il loro sogno, ha animato nelle aule scolastiche il confronto tra docenti e studenti, da cui è emerso che dinanzi a tanta disperazione, tanto dolore di uomini e donne di tutte le età, il mondo occidentale non fa nulla per contrastare questa ingiustizia, ma al contrario fa da spettatore e in alcuni casi arriva a “speculare” sulle sorti di tante vite umane.
Matteo Garrone ha saputo raccontare l’odissea che due ragazzi, poco più che adolescenti, hanno dovuto affrontare per raggiungere l’Europa, spinti non dalle guerre, ma dal desiderio di diventare famosi grazie alla loro musica, di affermarsi in Europa e migliorare la precaria situazione economica delle loro famiglie.
Seydou, il protagonista, incarna l’eroe contemporaneo, che non ha mai perso la speranza: è dovuto crescere in fretta, intraprende questo duro viaggio con l’ingenuità che contraddistingue la sua giovane età per poi giungere sulle coste della Sicilia non più adolescente, ma uomo. È stato costretto a diventare uomo nel minor tempo possibile, ha dovuto sopportare le peggiori torture e soffrire nel vedere tanti uomini e tante donne perdere la vita.
Il tema principale, al centro dell’opera, è sicuramente quello dell’ingiustizia. Questa pellicola, infatti, nasconde implicitamente una domanda che dovrebbe far riflettere ogni uomo, la stessa domanda che quei giovani si pongono ogni giorno e alla quale ancora non hanno trovato risposta: “Perché dei nostri coetanei possono venire liberamente in vacanza in Senegal e noi se vogliamo andare da loro dobbiamo rischiare la vita?”.
Impliciti, ma allo stesso tempo forti, sono i messaggi che il regista ha voluto far arrivare alla politica italiana: uno di questi è possibile coglierlo nella parte finale del film, in cui si sottolinea l’impossibilità, da parte della guardia costiera italiana, di intervenire in acque non territoriali, nonostante si tratti di vite umane in pericolo.
Non è un film di fantascienza, ma un film basato su storie vere, raccolte dal regista dalla voce dei protagonisti in un centro di prima accoglienza a Catania.
Le scene sono intense, alcune persino strazianti, smuovono gli animi più sensibili e mettono lo spettatore dinanzi alla cruda e dura realtà.
Le sale cinematografiche italiane e internazionali avevano bisogno di un film come questo, estremamente attuale, considerando i conflitti in atto e il “problema” dell’immigrazione che, soprattutto negli ultimi decenni, riguarda il mondo intero.
L’arte, in questo caso, si rivela un potente ed efficace mezzo per abbattere i muri del pregiudizio sociale e, soprattutto, quelli dell’ignoranza o, peggio, dell’indifferenza.
La candidatura agli Oscar non è solo un atto dovuto, ma anche un fattore determinante per permettere al capolavoro di Garrone di raggiungere quante più persone possibili, nella speranza di poter aumentare la sensibilità del pubblico ai temi trattati nel film.
Proprio per questa ragione gli studenti e le studentesse dell’IIS “G. Peano” di Marsico Nuovo auspicano il conseguimento di questo importante riconoscimento alla pellicola italiana “Io capitano”.
Lavieri Martina
studentessa della VA del Liceo Scientifico
IIS “G. Peano” di Marsico Nuovo