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Jovanotti non vuole cambiare pianeta e nemmeno noi, il suo viaggio in bici in Sud America

4mila km tra Cile e Argentina raccontati in sella ad una bicicletta

Non voglio cambiare pianeta” è il titolo del docu-trip che Lorenzo Jovanotti ha compiuto in bicicletta dal 13 gennaio 2020 per un mese partendo dal Cile (La Serena) per concludersi nella capitale argentina Buenos Aires dopo 4 mila km.

Non voglio cambiare pianeta è la parte finale di una poesia di Pablo Neruda dal titolo “Il Pigro” che trovate qui.

Non voglio cambiare pianeta è il titolo che Jovanotti dà al suo tour dopo qualche tappa mentre è in viaggio, leggendo e cantando poesie di autori cileni, sud-americani, italiani come Neruda, Machado, Andrade, De Luca, Sepulveda:

il frame finale dell’ultima puntata del docu-film

 

Non voglio cambiare pianeta è girato con una go-pro in solitaria dallo stesso Jovanotti. Per una settimana ha avuto la compagnia dell’amico Augusto, proprietario di un negozio di biciclette, con lui Jova ha curato le tappe del viaggio e soprattutto gli ha sistemato la bicicletta.

Non voglio cambiare pianeta è un docu-trip, come lo ha chiamato Jovanotti, che si può vedere su Raiplay in 16 puntate con 16 titoli che voglio riportare: lunedì, il pigro, vento, predica ai pesci, il cuore che ride, tu che sei in viaggio, gerico, strada, bambina mia, vocazione terrena, perchè, dopo, ultima speme, ti offro, incarico, chi osa farlo.

 

In Non voglio cambiare pianeta vengono omaggiati non solo poeti ma anche cantanti, avventurieri, romanzieri. Jovanotti visita musei che ci mostra come quel de El Che, raggiunge i 5 mila metri delle Ande, dorme in una tenda che si porta con se. Ci mostra un viaggio nudo e crudo, senza filtri.

Non voglio cambiare pianeta è un road-movie atipico: è un viaggio semplice di un certo Lorenzo che, lasciatesi alle spalle le folle del Jova Beach Party, si mette in sella e inizia a pedalare affrontando la strada e il vento come farebbe una persona qualsiasi. Ci trasmette “normalità” questo suo viaggio, visionabile in 16 puntate, perché riesce a catturare le emozioni che si provano quando si affronta un viaggio in un luogo sconosciuto in sella ad una bicicletta, quando si inizia a parlare da soli, a canticchiare, a fare voli pindarici con la mente.

 

Non c’è eroismo nel mio viaggio, solo goduria. Quel che vorrei raccontare è un senso di libertà, libertà anche dalle menate, la fantasia, lo spirito di adattamento. Se in questo film c’è un valore, è il racconto di un atteggiamento che a me nella vita ha sempre portato tanto bene, mi ha facilitato le situazioni. Non aspettarsi niente dagli altri, ma essere il primo che dà. Dare, dare tutto, e viverlo così, ogni nostro viaggio ma anche la vita intesa. Lorenzo Jovanotti

Lorenzo Cherubini ci porta nuovamente via con se e lo fa con un viaggio alla scoperta di un luogo, un luogo che poi si trova in ognuno di noi perchè ognuno di noi può raccontarlo a suo modo. Non voglio cambiare pianeta vale anche per noi, è l’unico che abbiamo per ora e dobbiamo difenderlo da noi stessi. Qualcuno lo critica per essere una macchina di marketing perfetta ma non siamo obbligati a comprare quello che vende, a me personalmente piace il contenuto che mi ispira a dare il meglio di me. I contenuti in cui tu riempi un viaggio o qualsiasi altra cosa sono tuoi e di nessun altro, puoi guardare il film tratto da quel docu-trip – come nel caso di Non voglio cambiare pianeta –  ma non capirai fino in fondo quel viaggio se anche tu non ne farai uno a modo tuo. E’ il viaggio che conta, le conclusioni non servono a nulla se non sono le tue di conclusioni.

Grazie Jova per questo tuo piccolo capolavoro di viaggio e docu-film, arriva nel momento giusto e fatto con il tono giusto. Continueremo a respirare la libertà.

 

Per approfondire:

Non voglio cambiare pianeta: recensione della docu-serie di e con Lorenzo Jovanotti

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