Al centro dell’attenzione in Europa e nel mondo vi è la crisi climatica e le sue devastanti conseguenze.
Per tale motivo i governi di tutti gli Stati del mondo si sono recentemente incontrati a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, per partecipare alla 28ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP).
Dall’Italia prende l’avvio il primo progetto, ideato dal giornalista Biagio Maimone, fondatore del sito Progetto di Vita per il Sud www.progettodivitasud.it, per il riscatto economico e sociale del Mezzogiorno e dal “Gal – La Cittadella del Sapere“, che vede i 27 Comuni dell ‘Area Sud della Basilicata, il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e Maratea impegnati in un progetto finalizzato al contrasto della crisi climatica e ambientale, che vedrà partecipi Nicola Timpone e Francesca Lovatelli Caetani.
Dall’Italia, o meglio dal Sud Italia, inizia a muovere i suoi primi passi un progetto eco-ambientale e solidale, il cui intento è quello di diffondersi ed affermarsi in tutta Europa.
La Basilicata vedrà la nascita del Progetto “Ricas Italia”, la cui finalità è, attraverso una Rete di Comuni della Basilicata, che dovrà poi estendersi a tutti i Comuni d’Italia, promuovere la cultura della sostenibilità, della solidarietà e della cooperazione.
Daniele Stoppelli, Sindaco di Maratea, ha dichiarato che Maratea, candidata a “Capitale Italiana della Cultura 2026″, parteciperà all’attuazione del progetto eco-sociale “Ricas Italia,” che rientra tra le iniziative che si prefiggono l’intento di dare impulso ad un nuovo modo di diffondere la cultura dei territori e la cultura della sostenibilità, contro il degrado e la povertà.
Il progetto prende le mosse dalla Basilicata, da un territorio del Sud Italia, qualificandosi come un’ iniziativa che guarda al futuro, la cui finalità è quella di preservare la cultura dei territori.
Fautori del progetto, come suindicato , sono il Gal “La Cittadella del Sapere”, il giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea, fondatore del sito “Progetto di Vita per il Sud” – www.progettodivitasud.it – per il rilancio del Mezzogiorno, la giornalista Francesca Lovatelli Caetani e il Direttore del Gal Nicola Timpone.
L’intento primario del progetto è la costituzione della Rete dei Comuni e delle Regioni per la tutela ambientale, la cultura, la cooperazione e la solidarietà tra i cittadini, contro la povertà e l’inquinamento del pianeta. Sarà richiesto anche l’ausilio del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi.
Il suddetto progetto, che può definirsi un progetto eco-sociale, ideato dal giornalista Biagio Maimone già nel 2016, è stato riattualizzato recentemente, in quanto si è avuto modo di constatare come esso possiede i requisiti per essere proposto all’Unione Europea al fine di dare impulso ad un nuovo modo di fare cultura a favore della sostenibilità, contro il degrado e la povertà.
La Rete dovrà aggregare, partendo dalla Basilicata, il maggior numero di Comuni e di Regioni, affinché si impegnino attivamente per la tutela ambientale e contro l’inquinamento, nonché per la salvaguardia dell’intero ecosistema, attraverso azioni concrete che coinvolgano, nel contempo, i cittadini e le Istituzioni.
Strategica sarà la cultura che si esprime nella cura dei territori, che conduce a quella cultura che può definirsi la cultura della bellezza che genera progresso sociale e morale.
E’ ben evidente come la povertà culturale e morale generi povertà economica e miseria, nonché il proliferare della violenza e della malavita.
Ai Comuni, alle Regioni e ai cittadini spetterà il compito di monitorare i singoli territori.
Ne consegue, pertanto, che ad essi è affidata anche la responsabilità di controllare privati e industrie affinché rispettino l’ambiente e utilizzino tutti i mezzi necessari per evitare l’inquinamento, al fine della salvaguardia del benessere dei territori.
Grande rilievo avranno le amministrazioni comunali e regionali in quanto dovranno interfacciarsi con il governo italiano e i governi
degli altri Paesi Europe, considerato che il tema dell’inquinamento del pianeta è un tema che coinvolge tutte le nazioni.
“La povertà culturale e morale è la conseguenza del degrado ambientale” ha dichiarato Nicola Timpone, Direttore Generale del “Gal – La Cittadella del Sapere”, il quale ha aggiunto: “L’acuirsi della crisi dei valori della nostra società ha prodotto, oltre ad un impoverimento economico complessivo, anche la decadenza del valore della cultura umana”.
L’ideatore del progetto Biagio Maimone ha affermato: “Per noi porre al centro l’uomo e la sua dimensione sociale ed ambientale significa creare una nuova forma di relazione umana e di comunicazione, che si avvalga della creatività quale forza propulsiva per incamminarsi in un nuovo processo socio-economico che possa realmente favorire il progresso umano. Riteniamo che ‘Fare Rete’ sia, in tale contesto, fondamentale per far vivere un tessuto sociale che includa tutti, nessuno escluso. Dovrà essere coinvolta l’intera Europa, a cui chiederemo lo stanziamento di fondi da destinare alla salvaguardia del patrimonio ambientale”.
Francesca Lovatelli ha dichiarato: “La Rete si prefigge di interfacciarsi con tutti gli organismi nazionali ed internazionali per monitorare ciò che accade ed il tasso di inquinamento prodotto, per poi segnalare ai vari organismi competenti le anormalità riscontrate perché vi pongano rimedio. Non si deve eludere la considerazione che il clima rappresenta il fattore principale per la salvaguardia del pianeta e degli esseri umani e che, pertanto, non si possa assolutamente prescindere dal difenderlo sia da parte dei singoli Comuni, sia da parte di tutti i cittadini”.
Maimone ha concluso sottolineando:
“Educare al rispetto dei criteri che salvaguardano il clima e, conseguentemente, l’ambiente e l’intero ciclo della vita degli esseri viventi è l’obiettivo che ogni singolo Stato e ogni singolo cittadino deve prefiggersi. Nondimeno rilevante consideriamo essere il tema dell’alimentazione, letto in termini di capacità di produrre cibo attraverso l’utilizzo di risorse naturali e tecnologie non inquinanti, sempre più attente alla salvaguardia della natura e alla creazione di nuove opportunità di lavoro. E’, in tal modo, possibile creare un nuovo welfare che generi ricchezza attraverso la natura e la salvaguardia dell’ambiente, nonché la sana nutrizione dell’uomo, affinché si garantisca, nel contempo, il suo benessere e il progresso umano.
Urge l’esigenza, perciò, di creare un connubio tra sostenibilità, cultura e solidarietà, fonte di opportunità per il futuro dell’umanità.
Mai più terre depresse e mai più uomini ai bordi della strada! La cultura del bello ha il potere di condurre al vero progresso umano.
E’ tale consapevolezza che può avviare un reale processo di umanizzazione e di cooperazione sociale continua contro le varie forme di povertà: ambientali economiche, civili e sociali, nonché morali”.