Società e Cultura

La cucina lucana a Bucarest

Dopo la prima ‘Settimana della Cucina Italiana nel Mondo’ che a Bucarest ha riscosso grande successo di gradimento è sempre la tradizione dei piatti tipici lucani a rappresentare il “made in Basilicata”. Ogni settimana a Palazzo Italia Bucarest, quartier generale dell’Associazione Lucani ne Mondo, Rocco Sileo ed Enza Barbaro svolgono incontri e tengono lezioni di cucina. Presentano le ricette lucane, raccontandole agli ospiti provenienti da diversi Paesi dei Balcani, dando un senso agli abbinamenti degli ingredienti, alle occasioni per cucinare un piatto piuttosto che un altro. Sono i narratori della storia, della cultura, dell’arte della gastronomia lucana. Molto interesse soprattutto per la pasta fatta in casa e il pane cotto con le rape e i cruschi. Una delle sale del ristorante Origini Lucane è trasformata in una grande piazza di uno dei nostri piccoli paesi ricostruendo l’atmosfera della cultura lucana, mentre il menù è presentato in un ricco deplian di immagini del patrimonio turistico della Basilicata con l’elenco dei prodotti tipici, dai salumi al caciocavallo, al canestrato di Moliterno ai cruschi di Senise.

Intendiamo dare  giusto valore,  merito e rispetto alla cucina italiana e di conseguenza – spiega Giovanni Baldantoni, presidente di Palazzo Italia Bucarest – a tutti gli operatori che in Italia e nel Mondo si adoperano per la qualità, dalla terra alla tavola.  Questo – aggiunge – soprattutto per contrastare la contraffazione dei nostri prodotti migliori. Si stima che nel mondo in due piatti su tre ci siano ingredienti Made in Italy taroccati, così come è frequente la rivisitazione di ricette tradizionali che nulla hanno a che fare con quelle originali. Chi frequenta il ristorante lucano di Bucarest invece è abituato a distinguere il “vero” mangiare italiano dal “falso” anche nei piatti più semplici come il pane cotto con le rape. Tra gli obiettivi, far conoscere le produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane, con particolare riferimento ai prodotti di qualità certificata; valorizzare il saper fare italiano; diffondere i valori unici della Dieta Mediterranea; presentare l’offerta formativa del nostro Paese nel settore enogastronomico; rafforzare la presenza della cucina italiana all’estero anche attraverso le attività di specializzazione dei giovani cuochi e la presentazione dell’offerta della ristorazione italiana di qualità; infine promuovere i “percorsi del gusto” in Italia per i turisti.

“Per noi – commenta Baldantoni, presidente – questo lavoro è motivo di orgoglio e di soddisfazione per proseguire l’attività di promo-commercializzazione delle produzioni tipiche e di qualità della nostra regione.   Secondo l’Ice solo la Basilicata ha un giro di export di 1,2-1,4 milioni di euro l’anno con punte che hanno toccato, nel 2011, la punta massima di 4,5 milioni di euro con quote di mercato oggi da recuperare”.

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