La devozione per la Madonna Nera di Viggiano con l’affetto dei fedeli nel corso degli ultimi mille anni è rimasto intatto. Dai stendardi e cinti portati dai pellegrini accompagnata dai suoni delle zampogne e organetti; al girare per tre volte intorno alla cappella del Monte prima di entrare in chiesa; al toccare l’urna della Madonna con rami o fiori; al contendersi l’onore di portare a spalla il dolce peso del Simulacro da parte di centinaia di giovani di ogni condizione sociale, restano segni di una fede semplice e sincera, che nemmeno il passare dei secoli è riuscito a scalfire.
“Quel giorno di festa” 1976 di Gianfranco Manganella: