In un documento che contempla l’importanza del ruolo del Sud Italia nelle dinamiche Euromediterranee, nonché del suo protagonismo nelle evoluzioni sociali economiche e politiche del nostro Paese, è stato Firmato a Matera, promosso e coordinato da SVIMAR, l’associazione per lo sviluppo del mezzogiorno e delle aree interne, in collaborazione con il Comune di Matera.
L’incontro tenutosi, venerdì 1 marzo, nella “Casa delle Tecnologie Emergenti” di Matera, ha visto la partecipazione di numerosi sottoscrittori del documento.
In cinquanta tra Comuni e associazioni provenienti dalle regioni del Mezzogiorno hanno firmato il documento unitario che costituisce il punto di partenza per aprire il dibattito sul futuro dell’Italia, approvato, tra gli altri, dal Sindaco di Matera Domenico Bennardi e dall’Arcivescovo di Matera-Irsina e Tricarico, Monsignor Giuseppe Caiazzo.
Il documento sollecita una riforma organica del Titolo V della Costituzione prevista per le leggi di revisione, il Mezzogiorno, quale avamposto verso i territori del Nord Africa, dei Balcani, della Grecia, della Turchia e del Medio Oriente, a cui è dovuto conferire un ruolo Euro mediterraneo.
L’idea di fondo è quella di spingere le Regioni del Sud Italia a sforzarsi di elaborare politiche di sviluppo comuni, a rafforzare le proprie relazioni per integrare e rendere competitivi i propri sistemi economici, valorizzando quella coesione territoriale e interregionale che sul piano sociale è già molto forte e identitaria.
Dalla Città dei Sassi – è il commento di Giacomo Rosa, presidente dell’associazione Svimar, che ha promosso la creazione del coordinamento – e dalla Capitale europea della Cultura del 2019 è nata una nuova speranza per il Mezzogiorno d’Italia. Il documento firmato, a cui hanno chiesto di aderire altri comuni ed associazioni del Sud a testimonianza della crescita del movimento, sarà consegnato nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.”
Un Sud protagonista del percorso di sviluppo e delle dinamiche politiche, economiche e sociali del Paese, che propone un’Italia diversa da quella che il decreto legge sull’autonomia differenziata vorrebbe disegnare, tra i promotori di questo movimento, anche il Sindaco Michele Laurino, un amministratore competente di un piccolo Comune, che ha saputo valorizzare sotto ogni punto di vista il Borgo di Sant’Angelo le Fratte, e che tra le sue tante battaglie ormai note, trova un ruolo primario quello di soluzioni alternative allo spopolamento dei borghi, portato avanti con una coalizione di altri Sindaci, al fine di restituire ai comuni il loro aspetto vitale e produttivo.
“Il nostro obiettivo, spiega il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi, non è quello di esprimere doglianze, ma attestare che quello dell’autonomia differenziata è un decreto legge che penalizza il Sud e non serve al Nord perché non consente una crescita organica del Paese.
Siamo convinti che una riforma del Titolo V della Costituzione sia il modo migliore per affrontare in modo razionale l’assetto amministrativo dello Stato per affrontare le nuove sfide internazionali.
Mi piacerebbe che questo documento possa essere ricordato come la ‘Carta di Matera per un nuovo ruolo Euromediterraneo del Sud’.
E’ nostra intenzione coinvolgere nel dibattito anche Regioni e Comuni del Nord perché bisogna riaffermare l’idea che l’Italia non è fatta di punti cardinali ma di territori differenti ma uniti da storia e cultura comuni”.
Un documento unitario, dunque, che costituisce il punto di partenza per aprire il dibattito sul futuro dell’Italia che tenga insieme le diverse esigenze dei territori senza accrescerne i divari competitivi.
Carmen De Rosa