Coldiretti Basilicata plaude all’iniziativa dell’assessore regionale alle Politiche Agricole e Forestali, Francesco Fanelli, che nei giorni scorsi ha inviato una nota al ministro della Salute, Roberto Speranza, per avere accesso ai dati sulle importazioni di latte e latticini in Basilicata, così da “ avere consapevolezza dei flussi che arrivano nella nostra regione”.
“E’ importante – commenta il direttore della Coldiretti Basilicata, Aldo Mattia – perché in questo modo si ha contezza dei quantitativi di latte che arrivano dall’estero e soprattutto sulla loro destinazione finale sul nostro territorio. Non solo. Tutto questo sarà importante, come annunciato dallo stesso assessore, per indirizzare eventuali aiuti a chi effettivamente raccoglie il latte dai produttori locali e non a chi, diversamente da quanto dichiarato e approfittando della situazione di crisi, continui ad attingere dall’etero a prezzi ovviamente non sostenibili dai nostri allevatori”. Per Mattia si tratta di “un’ennesima posizione a sostegno del comparto lattiero caseario, sempre più colpito dalla pandemia , un intervento tendente a sostenere sempre di più il made in Italy e in particolare il made in Lucania.
Un atto concreto e reale affinché vengano alla luce situazioni mai ben definite . Il sostegno e il rilancio del settore avviene anche attraverso queste iniziative che Coldiretti da anni sta perseguendo e continuerà a perseguire fin quando non si avrà ragione dell’onesto e trasparente lavoro degli allevatori lucani” . Ma è altrettanto evidente, in attesa di rivedere la “luce fuori dal tunnel” e poter ragionare su come favorire la ripartenza delle attività economiche, che, come Coldiretti, “non possiamo trascurare e quindi segnalare quanto sta accadendo al comparto lattiero-caseario”.
Per Mattia “ il blocco delle attività del sistema HORECA e le difficoltà oggettive verso il mercato estero, punto di forza dell’agroalimentare italiano, stanno provocando un ridimensionamento delle attività di trasformazione del latte, con l’effetto, purtroppo scontato, di indurre i caseifici o le industrie alimentari a ridurre o addirittura sospendere i ritiri del latte alla stalla; queste comunicazioni, in questi giorni, stanno ricevendo alcuni allevatori, soprattutto della Val d’Agri, dell’Alto Bradano e del Marmo-Melandro.
Tale situazione potrebbe provocare il collasso del comparto zootecnico da latte che, dopo un biennio di serenità produttiva, vede svanire la voglia di investire e sviluppare la propria attività di impresa. Ciò è ancora più vero- continuano – se si considera che il latte è un prodotto altamente deperibile, o lo si consegna e lo si trasforma in poche ore o diventa rifiuto; procedura da evitare sicuramente, in un momento così difficile per l’Italia e quindi per la Basilicata”.
Per tali ragioni, “sollecitiamo all’assessore Fanelli “verificata meglio la reale dimensione- conclude Mattia – a valutare eventuali possibili azioni urgenti ed immediate che possano rispondere adeguatamente alla specificità del comparto”.