La pericolosa ideologia della “Basilicata hub energetico d’Italia” ha nuovamente tenuto banco nel recente convegno di Confindustria a Matera. Secondo questa prospettiva illustrata a Matera il Sud e la Basilicata con l’autonomia differenziata continueranno ad essere considerati la pattumiera del nord visto che sono oltre 40 anni che ci provano con le scorie nucleari sulla fascia Jonica? Continueremo ad essere il bonus per l’intera nazione quale hub energetico non solo fossile ma anche sulle rinnovabili per la produzione di energia? il progetto di autonomia differenziata anche in conferenza delle regioni ha avuto il suo bene placido dal presidente Bardi, oltre ad altri bonus sulle rinnovabili non ci risulta che nessuna autonomia è stata chiesta dalla Basilicata così come hanno fatto le altre regioni (non ci sarà alcun piccolo Qatar italiano?)
La propaganda del bonus gas continua a illudere su un ripopolamento che non avverrà sopratutto se si continua a togliere servizi essenziali sui territori mentre si continua a mettere a rischio le poche economie locali esistenti, il bene acqua e il territorio con nuovi pozzi petroliferi o impianti di trattamento rifiuti? La storia poi ci insegna che il primo elemento che fa ripopolare i luoghi per esigenze di sopravvivenza è proprio l ‘acqua e non altro.
La Basilicata obbedisce al governo e a tutto quello che si decide a Roma? una caratteristica che abbiamo già riscontrato con lo Sblocca Italia di Renzi proprio sulla ricerca petrolifera in Basilicata e che penalizza il suo sviluppo relegato agli ultimi posti dei dati Istat e Svimez.
Intanto proprio al Nord sul deposito nazionale di scorie si preparano e da tempo le barricate , senza nulla togliere alle rispettive comunità e col massimo rispetto delle stesse a portare avanti le istanze sono degli stessi partiti che vogliono l ‘autonomia differenziata . In particolare la lega che con un suo parlamentare ultimamente ha partecipato con i sindaci dell ‘alessandrino per dire il proprio no al deposito di scorie nucleari di fronte al governo nella persona del ministero dell’ambiente Pichetto.
Una posizione poco coerente proprio da parte di un partito che sostiene il ritorno dell’energia nucleare in Italia ma che non vuole le scorie nucleari in casa propria
https://pagellapolitica.it/articoli/lega-nucleare-scorie
Eppure, il procedimento avviato per legge da Sogin (anche se non condiviso inizialmente con le istituzioni locali) sulla definizione del deposito nazionale di scorie non è ancora definito.
Dopo la pubblicazione della Cnapi Sogin dovrebbe rispondere alle osservazioni presentate da istituzioni, comitati, associazioni e cittadini dei 67 siti indicati come potenziali, per poi giungere alla pubblicazione tramite una CNAI (carta aree idonee) su cui concentrare la discussione con le istituzioni locali e comunità (salvo autocandidature), almeno questa dovrebbe essere la regola democratica di tutti i procedimenti . Nel Lazio (nella Tuscia )intanto secondo indiscrezioni di stampa sono partiti già alcuni ricorsi al tar da parte di alcune comunità .
In Basilicata non si contato i comunicati patriottici anti-scorie ma al ministro dell’ambiente presente in questi giorni in Basilicata, intanto, non ci risulta sia stata fatta alcuna richiesta, nel frattempo i procedimenti per la messa in produzione di nuovi pozzi petroliferi vanno avanti nella concessione Val d’Agri. La Basilicata resterà l’hub energetico e dei rifiuti italiani anche con l ‘autonomia differenziata? Ma questa è un’altra scoria…