La lettera è indirizzata alla Presidente della Commissione europea Von Der Leyen: “Il bacino è vicino alle attività estrattive, bisogna chiarire se le regole Ue lo permettono“. Questa la richiesta di 35 parlamentari dei Verdi sulle acque del Pertusillo con prima firma dell’eurodeputata pugliese Rosa D’Amato.
I parlamentari europei ricordano la condanna in primo grado dell’Eni per smaltimento illecito di reflui petroliferi e il processo per disastro ambientale che vede imputato l’ex Direttore del Distretto Meridionale Eni Enrico Trovato. Il processo chiamato “Petrolgate” ha subito un rinvio al 19 dicembre. Ricordiamo che in ballo c’è l’accorpamento di questo processo con un altro procedimento in cui sono imputati Ruggero Gheller, anch’esso ex Direttore del Distretto Meridionale e il Responsabile della manutenzione degli impianti Andrea Palma.
L’Italia ha presentato relazioni aggiornate sulle stato delle acque dell’invaso del Pertusillo e sulla qualità dell’acqua potabile negli acquedotti lucani e pugliesi? Chiedono nella lettera gli eurodeputati, nello specifico accertarsi se le estrazioni petrolifere vicino a un giacimento di acqua potabile costituiscano una violazione della direttiva europea.
Un paragrafo nella lettera è dedicato alla salute: l’aggiornamento del registro dei tumori è della massima importanza per capire se esiste un legame tra l’eccesso di mortalità e le attività legate al petrolio e al gas.
Sulla questione arriva la risposta dell’ARPAB, l’agenzia effettua controlli costanti sulle acque del lago e sui corsi d’acqua a monte e a valle del Cova con i risultati aggiornati sul sito.