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Liberati nel Parco nazionale dell’Appennino lucano due giovani capovaccai nati in cattività

In Italia un piccolo avvoltoio chiamato “capovaccaio”, dall’aspetto simpatico e decisamente lontano dall’archetipo dell’avvoltoio che domina l’immaginario collettivo, rischia di scomparire per sempre. Per cercare di garantirgli ancora un futuro, un gruppo di enti ed associazioni ha pianificato e messo in atto in Basilicata, nel Parco Nazionale dell’Appennino lucano Val D’Agri Lagonegrese, una delicata e complessa operazione di rilascio che ha visto protagonisti due giovani capovaccai dai nomi mitologici: Apollo e Teti.
Dopo avere soggiornato per circa tre settimane in una voliera di ambientamento realizzata temporaneamente per ospitarli, i due avvoltoi hanno guadagnato la libertà il 2 agosto scorso e tengono ora con il fiato sospeso i ricercatori che ne seguono gli spostamenti grazie alle radio VHF ed ai datalogger GPS/GSM di cui sono equipaggiati.
I due avvoltoi erano nati nella primavera 2016 al CERM Centro Rapaci Minacciati ONLUS ubicato a Rocchette di Fazio (GR), in Toscana meridionale, una struttura che ospita il più grande stock al mondo di capovaccai nati e, con esso, ottiene giovani individui da liberare in natura nel tentativo di incrementare la scarsa popolazione italiana della specie, che conta soltanto una decina di coppie nidificanti tra Sicilia, Calabria e Basilicata.
Tra il 2004 ed il 2015 l’associazione CERM aveva già realizzato, con il supporto di vari enti ed associazioni, il rilascio di 19 esemplari in tre diversi siti dell’Italia meridionale; si trattava, in quei casi, di giovani di circa 80 giorni di età.
La liberazione di Apollo e Teti, invece, risulta del tutto innovativa perché questi giovani avvoltoi hanno già superato l’anno di età. Il monitoraggio del loro comportamento e, in particolare, l’analisi dei dati ricevuti dai datalogger GPS/GSM applicati a zainetto sulla loro schiena potrà rivelare se questa nuova metodologia di rilascio offre migliori possibilità di sopravvivenza rispetto al rilascio a pochi mesi dalla nascita.

Si spera, principalmente, che i giovani avranno l’opportunità di incontrare capovaccai adulti o subadulti durante la migrazione verso l’Africa sub-sahariana, che si verifica a fine estate, e di approfittare così dell’esperienza di costoro per percorrere la rotta migratoria più sicura, soprattutto nel tratto di mare che separa l’Italia dall’Africa.
Per il rilascio si è scelto il Parco Nazionale dell’Appennino lucano proprio perché l’area è frequentata dalla specie e, dunque, le probabilità di incontro tra i giovani liberati ed altri conspecifici sono elevate.
L’operazione è stata organizzata e coordinata dall’associazione CERM grazie al supporto di Federparchi ed alla sponsorizzazione di Co.Ge.Di. S.p.A., società distributrice dei marchi delle note bevande Uliveto e Rocchetta. Proprio grazie al contributo di Co.Ge.Di. S.p.A. è stato possibile mettere in atto il rilascio, acquistando ed installando tutte le necessarie attrezzature e strutture.
La VCF, Vulture Conservation Foundation, collabora all’operazione e porterà avanti assieme all’associazione CERM il monitoraggio costante degli spostamenti dei capovaccai a lungo raggio. Il monitoraggio a breve raggio, invece, viene effettuato grazie all’appoggio di Technosmart Europe srl.
Sul campo stanno operando soci dell’associazione CERM, del CSAL Centro Studi Appennino Lucano Onlus, del CSNN Centro Studi Naturalistici Nyctalus Onlus e di ARDEA Associazione per la ricerca, la divulgazione e l’educazione ambientale Onlus. L’evento vede la collaborazione dell’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, della Regione Basilicata e di ISPRA.
All’operazione ha fornito un prezioso contributo anche e-distribuzione S.p.A. che si è attivata con straordinaria rapidità per isolare 17 supporti di una linea elettrica a media tensione situata nelle vicinanze dell’area di rilascio che, altrimenti, avrebbero potuto rappresentare un rischio per gli animali liberati.
Questo rilascio costituisce una sorta di preludio al progetto LIFE Egyptian Vulture dedicato alla conservazione del capovaccaio che, con il cofinanziamento della Commissione Europea, verrà attuato tra ottobre 2017 e settembre 2022 in Italia ed alle isole Canarie e che vede coinvolti, in Italia, e-distribuzione S.p.A, che ne sarà il beneficiario coordinatore, Federparchi, ISPRA, Regione Basilicata e Regione Puglia in qualità di beneficiari associati.

fonte: PNAL

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