Nonostante le tante perplessità, i nodi irrisolti e le infinite diatribe, l’Unione Europea esiste. È intorno a noi. Ci guarda. L’ascoltiamo. Ci ingloba. La respiriamo. Ci unisce, anche quando la respingiamo.
In effetti, non è tanto l’esistenza dell’UE a essere messa in dubbio, quanto la nostra identificazione emotiva in essa, il nostro sentirci (e chiamarci) “parte” di questo grande organismo di carattere politico, economico e valoriale.
In virtù di alcune problematiche complesse (come la politica sull’immigrazione), che talvolta sembrano mettere a repentaglio l’equilibrio tra gli stati membri, spesso si finisce col chiedersi quali siano i benefici reali della cittadinanza europea, ignorando deliberatamente una serie di vantaggi di grande importanza. Primo fra tutti, il contesto in cui questo organismo nasce e si sviluppa, che ha influenzato inevitabilmente le sue finalità primarie.
In due parole: salvaguardia della pace.
L’Unione Europea nasce come spontanea trasformazione dell’originaria Comunità europea del carbone e dell’acciaio (1952), primo accordo che instaurò un mercato comune del carbone e dell’acciaio, abolendo le barriere doganali e le restrizioni quantitative che frenavano la libera circolazione di queste merci.
Nel 1957, col Trattato di Roma, questa prima organizzazione si è evoluta, diventando un organismo finalizzato alla tutela della pace e della sicurezza dei cittadini, oltre a garantire diritti politici, sociali ed economici fondamentali. Per tali ragioni nel 2012 l’Unione Europea ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace, in virtù di un progetto politico di inestimabile valore etico. L’Europa centrale e occidentale, infatti, non ha mai conosciuto un periodo di pace così lungo.
Ma non è tutto qui. L’UE ha messo in atto altre importanti iniziative per favorire il benessere degli stati membri: quali il mercato unico (grazie al quale i cittadini possono vivere e lavorare in qualsiasi paese dell’UE, trasferire denaro, vendere beni senza limitazioni, fornire servizi secondo gli stessi criteri), norme ambientali e alimentari rigorose, la tutela dei diritti umani, la cosiddetta “potenza mondiale” (ossia il peso politico a livello globale).
Tra i tanti progetti promossi dalla Commissione europea, finalizzati alla formazione e all’apprendimento, emerge certamente quello dell’Erasmus, nelle sue numerose varianti e diverse sfumature di significato, preservando in tutti i casi i fini che lo caratterizzano: ossia unire culture e identità differenti attraverso la conoscenza e il contatto diretto con la diversità.
Nella fattispecie, l’Erasmusplus può articolarsi in diverse forme, variando di durata, finalità e temi trattati. In particolare, l’Erasmusplus può essere considerato uno scambio che permette a giovani di diversi Paesi di incontrarsi e vivere insieme per un massimo di 21 giorni. Durante lo Scambio, i partecipanti sono impegnati congiuntamente in un determinato programma di lavoro (una combinazione di seminari, esercitazioni, dibattiti, giochi di ruolo, simulazioni, attività all’aria aperta).
Tra i benefeci di tale attività, svolgibile in Italia o all’estero, si può annoverare: lo sviluppo di alcune competenze (es. linguistiche), la conoscenza di argomenti/aree tematiche socialmente pertinenti, la scoperta di nuove culture, abitudini e stili di vita, soprattutto attraverso l’apprendimento tra pari, il rafforzamento di valori come la solidarietà, la democrazia, l’amicizia, ecc.
Tra i centri locali più attivi in merito, emerge spontaneamente l’Associazione di Protezione Civile Gruppo Lucano, la quale, cooperando con altri gruppi europei (Vzaemopomich, Green Spirit, Active Zone, Peti Maj, Sistema un G Latvija) ha recentemente organizzato e ospitato lo Youth Exchange “Green Strips”, svoltosi dall’11 al 19 settembre 2019 presso la Base Operativa Sandro Pertini.
Realizzato nell’ambito del programma Erasmus Plus, il progetto ha coinvolto 33 giovani provenienti da Grecia, Italia, Montenegro, Slovenia, Ucraina e Lettonia. Un connubio culturale variegato e multiforme, che ha offerto numerosi spunti di riflessione e di comparazione.
Parole chiavi del progetto sono state confronto (costruttivo e dinamico), apprendimento (non formale e atipico), rispetto (degli altri e dell’ambiente che ci circonda). Il tema principale del programma “Green Strips”, inoltre, è stato il fumetto come strumento di incentivazione alla tutela ambientale.
Attraverso una serie di sessioni, svolte dai ragazzi stessi, dal loro facilitatore Gennaro Scotto Di Clemente o da esperti esterni (come il fumettista Gianfranco Giardina o il Presidente onorario Reinaldo Figuereto), i partecipanti hanno seguito un processo di istruzione informale, educazione a pratiche volte alla salvaguardia ambientale, sviluppo di partecipazione e consapevolezza.
Tra le finalità di Green Strips, la realizzazione di un fumetto che avesse come tematica la tutela ambientale e come obiettivo la sensibilizzazione dei lettori.
Non sono mancate occasioni di scoperta delle attrattive locali, tra cui i siti storici e artistici più rilevanti del Comune di Viggiano e la capitale della cultura europea 2019, Matera, la città dei Sassi. I giovani partecipanti hanno inoltre avuto la possibilità di ammirare alcune bellezze naturalistiche, tra cui la Montagna Grande di Viggiano, dove si è svolta la visita al Museo del Lupo e un’attività di raccolta di rifiuti nell’area camping.
Al termine del progetto, tutti i partecipanti hanno ricevuto un certificato Youthpass, ossia uno strumento che descrive e convalida l’esperienza di apprendimento e i risultati acquisiti durante il progetto.
In sostanza, quindi, lo Youth Exchange “Green Strips” si è proposto quale modello alternativo di istruzione informale, esaurendo pienamente l’obiettivo imprescindibile di sensibilizzare la coscienza ambientale dei partecipanti, dando impulso a pratiche positive ed educative da divulgare nelle comunità di riferimento.
Si riparte dai giovani, si riparte dall’Europa. Nella speranza di nutrire positivamente le coscienze di coloro che un giorno avranno il compito di plasmare quel terrificante collasso ambientale che oggi si delinea sempre più chiaramente.
“Non siamo più europei, siamo uomini. Siamo l’umanità. Non ci resta che abdicare dal più grande degli egoismi: la nostra patria.”
(Victor Hugo)
Aurora Alliegro