Petrolio in Val d'Agri e Valle del SauroPrimo Piano

L’Ing. Alberti chiede il rigetto dell’istanza di autorizzazione per l’Impianto di trattamento acque di produzione del COVA

In data 10 Gennaio 2018  è stato pubblicato sul sito della Regione Basilicata il progetto, la Valutazione di Impatto Ambientale e la richiesta di autorizzazione Integrata Ambientale relative al progetto per la realizzazione di un Impianto di trattamento acque di produzione provenienti dal Centro Olio Val D’Agri di Viggiano (Pz), da ubicarsi in località Cembrina di Viggiano. L’istanza è stata inoltrata dalla soc. Syndial Servizi Ambientali s.p.a..

Con riferimento al progetto, l’Ing. Antonio Alberti ha inoltrato una richiesta di rigetto dell’istanza di autorizzazione al Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata, all’assessore all’Ambiente F. Pietrantuono ed al Sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala, chiedendo a quest’ultimo la convocazione con urgenza di un Consiglio Comunale aperto al pubblico.

Di seguito quanto richiesto dall’Ing. Antonio Alberti:

 

CLASSIFICAZIONE ERRATA DEL RIFIUTO DA TRATTARE.

La Valutazione di Impatto Ambientale  e la conseguente richiesta di A.I.A.  effettuata da Syndial  s.p.a. ed il  progetto, si riferiscono al trattamento di “RIFIUTI LIQUIDI NON PERICOLOSI “ classificati CER 16.10.02 .

Tale classificazione del rifiuto, però, non risulta aderente alla realtà, infatti se si fa riferimento agli analiti ed alla concentrazione degli stessi presenti nelle acque di produzione ( vedi Tabella 2: Caratteristiche chimico-fisiche delle acque da avviare a trattamento – pagina 13 dell’elaborato AIA RELAZIONE TECNICA ) , il rifiuto  risulta essere classificabile come “pericoloso per l’ambiente “.

Se, a tale mancanza,  si aggiunge il fatto che le acque di strato e di processo del COVA, contengono minerali caratterizzati da radioattività propria , e che, inoltre,   sono state classificate dalla Procura di Potenza RIFIUTO PERICOLOSO  CER  19.02.04*, si può lecitamente supporre  che i rifiuti da trattare possano, in realtà, essere caratterizzati Rifiuto CER 19.02.04*ed essere radioattivi e, quindi, l’impianto proposto ora da Syndial s.p.a e precedentemente nel 2013 e 2017 da SIMAM s.p.a., prevedendo un trattamento chimico-fisico, sarebbe non idoneo al loro trattamento .

QUANTITA’ DI RIFIUTI LIQUIDI DA TRATTARE

La Syndial  s.p.a. nel progetto dichiara che l’impianto tratterà in totale 72 mc/h di rifiuti liquidi provenienti dal COVA di Viggiano con orario h24, quindi 1.728 mc./giorno. Questo valore è già 3 volte superiore al valore (400mc./giorno) indicato nel progetto presentato nel 2013 relativo ad un impianto mobile e superiore al quantitativo previsto da SIMAM s.p.a nel 2017 di 50 mc./h; inoltre, attualmente , con I livelli odierni di produzione ( 80.000 barili giorno di greggio estratto), il COVA produce circa 6000 mc./giorno di rifiuti liquidi; di questi circa 2.500 mc/giorno sono reiniettati nel pozzo Costa Molina 2 ed il resto, 3500 mc/giorno, sono da trattare, quindi  l’impianto proposto da Syndial tratterebbe solo il 50% della quantità di rifiuti liquidi che attualmente viene trasportata con autobotti presso altri centri di trattamento, oppure , in barba ai controlli, l’impianto  tratterebbe l’intera quantità di 3500mc./giorno ?

Quindi nel caso le quantità da trattare fossero rispettate, l’impianto Syndial non eviterebbe nè la reiniezione in pozzo, nè eviterebbe  totalmente il trasporto con autobotti presso altri centri di trattamento.

Nel caso , invece, che le quantità da trattare fossero superiori a quanto dichiarato , saremmo in presenza di utilizzo di un impianto oltre I limiti autorizzati ed oltre I limiti dell’impianto stesso.

Del resto efficaci sistemi di misura delle quantità di liquidi trattati, opportunamente muniti di sigillo di controllo , che potrebbero garantire l’osservanza delle quantità autorizzate, non sono minimamente menzionate da Syndial nel suo progetto..

INCOMPLETEZZA DEL CICLO DEI RIFIUTI NELLA V.I.A.

I rifiuti risultanti dall’impianto, come dichiarato da Syndial, risultano essere:

DESCRIZIONE

Quantità specifica

Kg/mc di acqua trattata

Quantità di rifiuto annuo

Tonnellate/anno

Carboli attivi esausti               10,5                6.615
Torte al 40% di TS               15                9.450
Soluzioni  di lavaggio esauste

(solfato di ammonio e solfuro di sodio )

 

22,5

 

14.175

Concentrati Osmosi              350            220.500
Eluati di rigenerazione resine                 10,5                 6.615
Oli separate da disoleazione                   0,8                     504
Carbone attivo additivato con soda caustic o Sulfatreat  

4,5

 

2.835

Totali               413,5            260.694  tonn/anno

 

  • Tra tali rifiuti vi sono pure le soluzioni di lavaggio gas esauste altamente acide.

In totale quindi circa 410 kg  di rifiuti altamente pericolosi per l’ambiente e tossici, per ogni mc. di rifiuto liquido trattato,  che significano  circa 714 tonnellate/giorno e circa 260.000  tonnellate/anno di rifiuti altamente concentrati da trasportare e da smaltire, pari a 10.000 TIR/anno.

Le quantità in gioco sono rilevanti e, sommate all’impatto già presente e causato dal COVA, costituirebbero un Impatto Ambientale tipico di una vera e propria industria chimica , non sopportabile dalla zona che è anche antropizzata e che ha già dovuto subire l’impatto dovuto alla dispersion nel terreno di circa 10.000 tonnellate di petrolio proveniente dal COVA stesso;

Nel progetto Syndial, NON E’ INDICATO  il completamento del ciclo dei rifiuti prodotti dall’impianto di trattamento, infatti nella tabella 13 riportata a pag. 39 della Relazione Tecnica è indicato smaltimento finale D9 ; tali rifiuti, risultanti dal trattamento dei rifiuti liquidi,  altamente concentrati, sono oltre che pericolosi per l’ambiente, anche tossici ; se essi dovranno essere trasportati e ritrattati a loro volta “presso idonei centri “, come Syndial afferma, occorre  indicare i percorsi di tali rifiuti affinchè non coinvolgano zone protette o di interesse ambientale, fare una Valutazione di Impatto Ambientale in caso di malaugurato incidente e, non per ultimo, occorre indicare presso quali impianti ed in che modo essi saranno resi non pericolosi .

La mancanza di tali informazioni  basilari nella V.I.A. presentata da Syndial, inficiano la V.I.A. stessa che non può essere approvata .

LIVELLO DI PERICOLOSITA’ PER IL TRASPORTO DEI CHEMICALS E DEI RIFIUTI

Viene trascurata la pericolosità del trasporto dei prodotti chimici necessari al funzionamento dell’impianto;

trattasi di :

Acido Cloridrico concentrato al 30% , in quantità pari a 1.450 tonnellate/anno ;

Acido Solforico concentrato al 50%, in quantità pari a 5.850 tonnellate/anno;

Soda caustica concentrata al 30% , in quantità pari al 5.500 tonnellate/anno;

Ipoclorito di sodio al 10%, in quantità pari a 315 tonnellate/anno;

tutte sostanze altamente corrosive e pericolose.

Del resto per il trasporto delle circa 40.000 tonnellate/anno di prodotti chimici altamente pericolosi e tossici e delle 260.000 tonnellate/anno di rifiuti pericolosi derivanti dall’attività dell’impianto Syndial, ( in totale circa 300.000 tonnellate/anno ) circoleranno nelle strade valligiane circa 10.000 TIR/anno a fronte delle attuali 21.000 autobotti/anno che trasportano verso I centri di trattamento  i 630.000 mc./anno di acqua di produzione; da ciò, è vero, risulta inferiore la probabilità di accadimento di un incidente stradale, però, considerando  la pericolosità dei prodotti chimici trasportati ( acido cloridrico, acido solforico, idrossido di sodio , cloruro ferrico e ipoclorito di sodio) e quindi le conseguenze per l’ambiente e per l’integrità delle persone di un eventuale incidente, il coefficiente di rischio risulta essere di molto superiore ( circa 100) all’attuale rischio dovuto  al trasporto dell’acqua di produzione verso I centri di trattamento.

Data l’elevata tossicità e l’elevata quantità , nel caso di incidente e/o di incendio durante il trasporto o durante il funzionamento dell’impianto, le conseguenze per l’ambiente sarebbero notevoli ; purtroppo di ciò Syndial non fa alcun cenno nella sua V.I.A. , ne effettua una valutazione delle conseguenze ambientali in caso di incidente, nè parla di Piano di Emergenza nel caso di incendio dell’impianto e conseguente emissione di nube tossica in grado di causare la morte di numerosi abitanti della Val D’Agri.

Soprattutto, quindi,  per tali  motivi sopra riportati,  la V.I.A . proposta da Syndial è da ritenersi incompleta e fuorviante e perciò l’Autorizzazione Integrata Ambientale  NON CONCEDIBILE   .

IMPATTO SONORO DELL’IMPIANTO

Nella Tabella 14  “ Emissioni Sonore “, riportata a pag.41 della AIA Relazione Tecnica, sono individuabili emissioni sonore rispettivamente  di 91, 103 e 111 dBa a basse frequenze e quindi particolarmente idonee a propagarsi nella struttura rocciosa su cui si ergono gli abitati di Viggiano e Grumento Nova; quindi, nonostante le misure di contenimento indicate, tali emission sonore saranno percepite durante la notte dagli abitanti dei due comuni rendendo invivibili gli abitati stessi. Inoltre nello Studio previsionale di Impatto acustico la zona in cui sono stati fatti I rilievi acustici è stata considerata erroneamente Zona Industriale , mentre essa risulta essere Zona Agricola e quindi I limiti massimi assoluti di immissione acustica considerati non possono essere di 70 e 60 dB(A).

MANCANZA DEL NULLA OSTA DEI VIGILI DEL FUOCO ALL’IMPIANTO SYNDIAL

Dagli elaborati del Progetto Definitivo non si evince alcun elaborato idoneo ad ottenere il parere ed il nulla osta dell’Ufficio Prevenzione dei Vigili del Fuoco.

In particolare si osserva che l’impianto Syndial risulterebbe ubicato in adiacenza al COVA ( Centro Olio Val D’Agri ) e  all’esterno del perimetro del Cova stesso, impianto questo ad alto rischio di incidente rilevante in base alla Legge Seveso III, e quindi l’impianto Syndial , dato il suo alto rischio incendio e/o esplosione, risulta non avere la distanza di sicurezza necessaria  rispetto al COVA di Viggiano. Del resto, essendo ubicato all’esterno del COVA è sottoposto alla supervisione dell’Uffico Prevenzione dei Vigili del Fuoco che, esaminato il progetto, rilascia il nulla osta competente.

UBICAZIONE DELL’IMPIANTO SYNDIAL ALL’ESTERNO DELL’AREA INDUSTRIALE

L’Impianto Syndial risulta essere ubicato all’esterno della perimetrazione dell’area Industriale di Viggiano e pertanto, trovandosi in area Agricola , non può essere autorizzato.

UTILIZZAZIONE E SCARICO DELL’ACQUA DEMINERALIZZATA PRODOTTA DALLO IMPIANTO SYNDIAL.

Dallo schema di flusso riportato a pag 37 dell’ elaborato “ AIA  Relazione Tecnica” si evince che l’impianto produrrebbe 306.600 mc di acqua demineralizzata e 131.400 di acqua industriale; ambedue queste quantità saranno convogliate verso il COVA dove saranno utilizzate. Se si considera il COVA come un sistema chiuso dove nulla si crea e nulla si distrugge, si evince chiaramente che gran parte dell’acqua demineralizzata e dell’acqua industriale ceduta da Syndial dovrà, dopo l’utilizzo , essere convogliata, tramite le quattro condotte di collegamento COVA-depuratore ASI realizzate nello scorso Febbraio , verso il depuratore consortile e, successivamente, verso il fiume Agri; pertanto sia la radioattività ancora presente in tale fluido, sia gli idrocarburi ed I metalli pesanti ancora presenti fluiranno nelle acque superficiali dell’Agri, prima , e poi nel lago Pertusillo, con evidenti conseguenze per l’ambiente.

CONOSCENZA PREVENTIVA DELL’IMPIANTO E GIUDIZIO DELLA COMUNITA’

L’Impianto Syndial non è da considerarsi un’opera di indifferibile interesse pubblico; infatti il trattamento delle acque di strato e di processo provenienti dal COVA è attualmente effettuato presso idonei Centri di Trattamento già esistenti.

Siccome l’impianto rappresenta un notevole impatto ambientale, rappresenta un impianto ad alto rischio incidente e non è essenziale alle attività estrattive e quindi non può essere giudicato di interesse pubblico, è giusto che la popolazione locale ne conosca le caratteristiche e ne giudichi la realizzabilità o meno.

A tal fine al Sindaco Amedeo Cicala, che legge per conoscnza, si chiede di convocare un Consiglio Comunale urgente, con la partecipazione dei cittadini per meglio valutare l’opportunità della realizzazione dell’impianto.

CONSIDERAZIONI FINALI

       Dalle considerazioni e dalle valutazioni  sopra effettuate appare chiaro che la       costruzione dell’ Impianto di trattamento acque di produzione provenienti dal Centro Olio Val D’Agri di ENI s.p.a., proposto dalla soc. Syndial s.p.a.,

  • Rappresenterebbe un vero e proprio impianto chimico realizzato in Val D’Agri per il trattamento di una enorme quantità di rifiuti tossici con un impatto ambientale risultante, insostenibile, se sommato a quello del COVA ;
  • L’impianto comporterebbe il trasporto di migliaia di tonnellate di sostanze chimiche tossiche per l’uomo e per l’ambiente, con un altissimo rischio di incidente ;
  • L’impianto comporterebbe un alto rischio di disastro ambientale e di conseguenze per la popolazione, in caso di incendio; rischio amplificato anche dalla considerazione che un incendio potrebbe comportare l’emissione di una nube tossica letale ;
  • Dei rischi sopra individuati, non è stata resa edotta la popolazione locale a cui spetterebbe in ultima analisi la decisione finale circa l’accettazione di tali rischi, nè risulta in essere un procedimento per la richiesta dell’idoneo Nulla Osta rilasciato dall’Ufficio Prevenzione competente dei Vigili del Fuoco ;
  • I vantaggi che ne deriverebbero sarebbero solo di tipo economico per la committente ENI, in termini di minori costi di trasporto, costi che potrebbero essere ridotti utilizzando le autobotti vuote di ritorno dagli impianti di trattamento per il trasporto dell’acqua demineralizzata occorrente al COVA.
  • Dalla costruzione dell’impianto Syndial aumenterebbe inesorabilmente il rischio di gravi conseguenze per l’ambiente e per la salute dei valligiani, salute già compromessa dalle attività del COVA ( vedi risultati della V.I.S. ), che dovrebbero invece essere consultati, dato che l’impianto non riveste carattere di interesse nazionale e pertanto dovrebbe essere accettato dalle popolazioni locali .

Per tali motivi si chiede il rigetto dell’istanza di autorizzazione Integrata Ambientale inoltrata da Syndial s.p.a. .

Insieme alle presenti Osservazioni , inoltro richiesta di partecipare alla Conferenza di servizio e/o all’Inchiesta Pubblica che completeranno il Procedimento si inoltra richiesta al Sindaco del Comune di Viggiano di convocare con urgenza un Consiglio Comunale aperto alla partecipazione del pubblico .

 Viggiano 26 Febbraio 2018     

Ing. Antonio Alberti

Articoli correlati