Salute

Liste di attesa in Sanità: USC, la vera causa è un mancato censimento reale e puntuale dei fabbisogni

Il problema delle liste di attesa in sanità rimane una questione centrale e tuttora irrisolta che impatta profondamente sul diritto alla salute dei cittadini. Troppo spesso la discussione si concentra erroneamente solo su inefficienze del sistema CUP o sulla presunta inappropriatezza prescrittiva dei medici, trascurando una componente cruciale del problema.
Lo sostiene l’USC, Unione Sanità Convenzionata.
In realtà, alla base delle interminabili liste di attesa vi è la totale assenza di un censimento reale e puntuale dei fabbisogni sanitari della popolazione. Senza dati accurati che riflettano fedelmente le reali necessità di assistenza e prestazioni sanitarie, risulta inevitabile generare un’offerta sanitaria disallineata rispetto alle reali esigenze della comunità.

Attribuire budget di spesa alle strutture sanitarie senza vincolare strettamente questi fondi a un censimento preciso dei bisogni significa, di fatto, rispondere in modo casuale, improvvisato e disorganizzato a esigenze sanitarie ben definite e specifiche. Questo approccio comporta inevitabilmente la dispersione di risorse economiche, professionali e organizzative in aree dove non vi sono reali criticità, mentre altre, caratterizzate da bisogni urgenti e ben identificati, restano cronicamente sottofinanziate. Ne consegue non solo un peggioramento della qualità del servizio offerto ai cittadini, ma anche un aggravamento significativo delle liste di attesa e un crescente malcontento degli utenti.

Un censimento corretto e puntuale – evidenzia l’USC – deve essere dunque il primo e fondamentale passo per garantire una corretta e razionale pianificazione sanitaria, consentendo di allineare l’offerta di servizi alla domanda effettiva. Solo dopo aver sincronizzato accuratamente questi due aspetti sarà possibile individuare e correggere con precisione eventuali malfunzionamenti organizzativi, amministrativi o prescrittivi.

La necessità di una chiarezza normativa e procedurale emerge con particolare forza anche nella recente petizione popolare promossa in Basilicata. Essa chiede con urgenza l’introduzione di regole trasparenti e oggettive nei rapporti tra strutture sanitarie private accreditate e il Servizio Sanitario Regionale. L’obiettivo – aggiunge l’USC – è la creazione di un sistema sanitario realmente sostenibile, capace di definire con chiarezza i volumi di prestazioni, gli standard qualitativi e le procedure di verifica.

Questo esempio concreto evidenzia ulteriormente come soltanto un’attenta e approfondita analisi dei fabbisogni permetta una programmazione sanitaria efficace e sostenibile, eliminando inefficienze e sprechi. Un impegno condiviso tra istituzioni, operatori sanitari e cittadini, basato su dati reali e puntuali, rappresenta dunque la strategia fondamentale per affrontare finalmente il problema delle liste di attesa, garantendo a tutti un diritto alla salute realmente tutelato.

L’USC rivolge pertanto un appello urgente all’intero Consiglio Regionale affinché raccolga la richiesta avanzata dai primi mille cittadini sottoscrittori della petizione popolare e proceda speditamente a deliberare con buon senso, responsabilità e nel pieno rispetto della legalità e dei diritti dei cittadini.

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