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Lock Down e Fase due. La rinascita con la cautela dei cittadini ed il coraggio della Politica per un New Deal.

La fase due, di questo periodo che sta diventando come lo spartiacque tra un mondo scanzonato e dedito alla crescita continua ed uno frugale e meno aggressivo, ci sta facendo fare riflessioni e considerazioni di vario tipo sulle decisioni che ha dovuto prendere il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. Decisioni prese sulla base di considerazioni scientifiche e dettate dal buon senso.

Queste timide aperture al confinamento (Lock down) che inizieranno dal quattro maggio prossimo venturo vengono viste come una esasperante continuità delle restrizioni.  Alcuni pensano che la Nazione abbia bisogno di ripartire, consentendo la ripresa delle attività produttive e di commercio in maniera da ritornare ad una vita normale, prima che il Paese fallisca. Altri, più prudenti, ritengono che bisogna riprendere la vita man mano e con molta cautela; altri, ancora, che bisognerebbe continuare in questa serrata per almeno un altro mese.   Molti altri, legati ad una logica di opposizione al Governo, ritengono che le scelte del “Premier” siano sbagliate e dannose per l’Italia.

Intanto credo che nessuno avrebbe voluto trovarsi nei panni di Conte in un periodo terribile come quello che stiamo vivendo; molto meglio stare “dall’altra parte del problema”.

Ora mi dovrete perdonare se vi riporto alcune citazioni:

  1. Alcide De Gasperi diceva che, il politico guarda alle prossime elezioni lo statista guarda alle prossime generazioni.
  2. Enrico Berlinguer diceva che, ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno.

Ed un’altra lezione ci viene dal Portogallo, con il discorso di Rui Rio, capo dell’opposizione al Primo Ministro, Antonio Costa: “La minaccia che dobbiamo combattere esige unità, solidarietà, senso di responsabilità – ha detto Rui Rio in Parlamento -. Per me, in questo momento, il governo non è l’espressione di un partito avversario, ma la guida dell’intera nazione che tutti abbiamo il dovere di aiutare. Non parliamo più di opposizione, ma di collaborazione. Signor primo ministro Antonio Costa, conti sul nostro aiuto. Le auguriamo coraggio, nervi d’acciaio e buona fortuna perché la sua fortuna è la nostra fortuna”.

Da De Gasperi cogliamo il senso ed il coraggio di Conte nel prendere una decisione che non ricerca il consenso ma il bene di tutti; ha messo in conto che potrà essere – elettoralmente parlando – punito con il prossimo voto degli Italiani.

Da Berlinguer cogliamo il senso di stare uniti e di camminare insieme unendo le forze per vincere una battaglia che ci permetterà di approdare alla salvezza di tutta la Nazione.

Il capo dell’opposizione Portoghese, invece, ci fa capire di aver colto la gravità del problema tanto da accantonare, per un po’, le problematiche legate ai modelli di guida del Paese pensando ad un unico obiettivo: la salvezza dei Portoghesi. Lo si capisce quando augura al Primo Ministro di avere coraggio e nervi d’acciaio perché la sua fortuna sarà la fortuna di tutti i Portoghesi.

Saranno state pure giornate dure, dove molti hanno sofferto per la mancanza di lavoro, per la mancanza di mezzi, per la noia, per lo stress di stare segregati in casa, ma è stato necessario farlo; per il bene di tutti.  Adesso il Governo ci da la possibilità di riprendere, a step susseguenti, le abitudini che avevamo accantonato.

Ma la situazione è tale che bisogna agire per il bene e la prosperità futura, facendolo tutti insieme perché non ci sono margini per le attività ordinarie del dibattito politico. Bisogna sostenere il Governo e ragionare tutti insieme per traghettarci fuori da questo terribile momento, cercando di arrivare tutti, nessuno escluso, all’orizzonte dove si spera ci sia la cura ed il vaccino. E lo dobbiamo fare, a mio parere, con la dovuta paura, perché, come ha sostenuto in una sua intervista il Prof. Giuseppe Lupo, Scrittore e Docente, “la paura è il guado di un fiume, per approdare al meglio”. Non è il tempo per mostrarsi temerari o solidi e robusti di muscolatura; no, oggi è il tempo che la paura deve sostenere il nostro essere cauti.

Al governo il compito di fare analisi e ricercare soluzioni per sostenere l’assetto imprenditoriale e l’economia del Paese. A noi cittadini il compito di usare prudenza; perché sarebbe sciocco pensare che gli spostamenti, i contatti e gli assembramenti si fanno o non si fanno a seconda se si è ligi o meno al rispetto delle regole imposte per Decreto. Non è, o non dovrebbe essere, la legge a farci assumere comportamenti che ci preservano dai contagi. Non stare vicino ad una persona, non creare assembramenti, portare la mascherina o lavarsi le mani non dovrebbe essere regolamentato dalla legge ma dal buon senso, ed oserei dire dalla paura. Abbiate paura di fare i temerari perché questa paura sarà vista come il coraggio di aver saputo combattere contro un nemico invisibile.

Dovemmo muoverci tutti secondo un principio di ragionevolezza per evitare che la curva dei contagi si innalzi di nuovo mentre il Governo dovrebbe mostrare coraggio allargando a tutte le Regioni il modello “Ponte Morandi/Genova” per un New Deal che faccia ripartire l’Italia.

Gianfranco Massaro – Agos

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