Da quando Matera è stata eletta capitale della cultura per l’anno 2019, insieme alla città di Plovdiv nota anche come “Filippopoli” in Bulgaria, la parola cultura negli ultimi anni, a mio parere, è diventata la più pronunciata e, preceduta dal cancelletto, l’hashtag più cliccato.
Da qualche settimana nei Comuni Lucani si svolgono marce per la cultura animate da discorsi, attività ludico-sportive e religiose ma tutte verso un unico obiettivo: tenere alto il livello di attenzione verso la cultura. Quello che i dizionari autorevoli definiscono: s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza, rielaborandole peraltro con un personale e profondo ripensamento così da convertire le nozioni da semplice erudizione in elemento costitutivo della sua personalità morale, della sua spiritualità e del suo gusto estetico, e, in breve, nella consapevolezza di sé e del proprio mondo.
Una volta la cultura annoiava, veniva vissuta come una questione d’elite. Talvolta ritenuta anche una peculiarità di rango. Oggi ci si rende conto che la cultura è rimasto l’unico strumento solido e concreto per sostenere la libertà. Non è un caso che dove scema il livello di cultura si assiste a degenerazioni della vita di consorzio. Non è un caso che tutte le forme di tirannia o di censura usano l’obnubilamento o addirittura l’annientamento degli strumenti di conoscenza per avere un popolo ai suoi piedi.
Marciare per la cultura dunque è come voler anelare la libertà nell’ambito del riconoscimento dei valori storici dei luoghi che ci hanno cresciuti.
Per questo che a Corleto Perticara si son dati voce tutti i gruppi che vogliono rendere migliori le condizioni di vita del paese. Con a capo le scolaresche guidate dal preside, Rocco Garramone e dai suoi validi collaboratori, dal Sindaco Antonio Massari, dalla chiesa con a capo il Parroco Don Vincenzo Cantore l’AUSER, la Fenice hanno subito accolto l’invito della Regione Basilicata. Corleto ha una storia per le sue “marce”, perché da questo Comune dell’entroterra lucano partì la rivolta (la marcia verso Potenza) che va sotto il nome del Risorgimento Lucano. E questi sono i temi su cui verrà focalizzata l’attenzione. Ma ciò che conta è che la parola cultura ha preso piede nel vivere quotidiano ed anima anche le discussioni più semplici. La manifestazione terminerà nella piazza del plebiscito dove suoneranno a festa le campane della cattedrale locale.
Gianfranco Massaro – Agos