Al Presidente del Consiglio Conte che ha rilanciato a Bruxelles una nuova attenzione per il Mezzogiorno d’Italia con le proposte di una Banca pubblica per gli investimenti a supporto delle imprese e la piena attuazione dei Contratti istituzionali di sviluppo, delle Zes e dei Contratti di Rete, idonei a perseguire obiettivi mirati e finanziariamente sostenibili, in grado, al contempo, di capitalizzare le risorse, in particolare quelle europee, che spesso non sono spese o non vengono adeguatamente impiegate, presenteremo il progetto “Sud, Polo Magnetico”.
Lo annuncia il presidente del Gruppo Cestari, ing. Alfredo Cestari evidenziando che il Piano Juncker per gli investimenti strategici (FEIS) è uno dei progetti simbolo del governo di Bruxelles, che ha inteso accrescere la competitività, consolidando capacità produttiva e infrastrutturale al fine di migliorare il contesto per gli investimenti e quindi quello occupazionale. Si tratta di misure e piani di sviluppo che mobilitano investimenti privati in settori a rischio mediante una garanzia dell’UE di 16 miliardi di euro, integrata da una dotazione di 5 miliardi di euro del capitale proprio della Banca Europea per gli investimenti (BEI) e che mira a sbloccare ulteriori investimenti fino a 500mld EUR per il 2020, queste le basi per offrire soprattutto al Mezzogiorno d’Italia una grande opportunità di sviluppo economica e sociale e che oggi è elemento imprescindibile per la sopravvivenza stessa di alcune realtà territoriali. Il Premier Conte ha ribadito la situazione intollerabile di Matera, Capitale europea della cultura, isolata dal resto dell’Europa in assenza di collegamento ferroviario e aggiungiamo di un scalo aeroportuale adeguato. In 5 anni – evidenzia il presidente del Gruppo Cestari – si può prevedere un arrivo di nuovi turisti tra i 100 mila e 1 milione di presenze che, con un soggiorno di 3-7 giorni e una spesa media di 300 euro a persona, porteranno un volume d’affari potenziale tra i 30 milioni di euro fino a 300 milioni di euro. Queste cifre, non sono solo legate al settore turistico, ma in generale a tutto l’indotto economico del territorio. Partendo dall’attuale situazione delMezzogiorno, afflitto da bassa crescita economica, declino demografico, forte emigrazione, soprattutto da parte dei giovani e clima d’incertezza poco favorevole agli investimenti, si snoda la strategia del Progetto Pilota.
La nostra proposta – spiega Cestari – è di operare a favore dello sviluppo delle Regioni del Sud a rischio spopolamento riqualificando i borghi e il patrimonio edilizio per accogliere nuovi flussi turistici, con una serie di progetti di investimento di grandi dimensioni (oltre 200 mln di euro) utili a creare nuovi posti di lavoro e condizioni di vita migliori per i residenti”.
Il percorso individuato parte dal supporto del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)-Piano Juncker; dalle agevolazioni previste dalla Finanziaria 2019 quali la flat tax al 7% per i pensionati che prendono residenza nei borghi del Mezzogiorno; della presenza di una Zona Economica Speciale (ZES) presso le aree di aree selezionate per il progetto in modo da favorire la presenza di imprese e gli investimenti. Il Progetto punta ad una rinascita dei borghi che permetta di: contenere i flussi in uscita; valorizzare i territori; incentivare i flussi in incoming; incrementare i flussi turistici; attirare over 60 dal nord Europa. Gli obiettivi, in sintesi: attrarre l’imprenditoria giovanile; creare opportunità di visibilità verso i “nuovi ricchi” dall’Africa, dall’Asia e dall’America Latina; diminuzione della disoccupazione grazie all’indotto creato dal progetto (disoccupazione previsionale post-investimento: 6%). Cinque le aree di investimento: agricoltura, PMI, energia, infrastrutture, turismo.