Il ministro dell’Ambiente Costa viene in Basilicata e le associazioni ambientaliste ritornano a chiedere azioni concrete per la difesa del territorio e nello specifico, azioni politiche e norme di legge per introdurre:
1)il divieto di trattare i reflui petroliferi (con radioattività naturale ) nei corsi d’acqua,visto le enormi quantità prodotti nelle estrazioni petrolifere.
2) Inclusione dell’air gun tra i reati ambientali allo stesso modo di come propose lo stesso m5s durante la legislatura Renzi-Galletti
4) Piani di tutela dei bacini idrici e idropotabili in considerazione del fatto che la Basilicata da acqua a 4 regioni e a 3 milioni di abitanti per il potabile
3) Parere negativo VIA permesso di ricerca petrolifera D84 MAR JONIO
4) Parere negativo VIA permesso Monte Cavallo SHELL ( La commisSione tecnica ha dato parere favorevole)
5)Parere negativo VIA pozzo Alli 5 – Marsico ( Pz)
6)Procedimento Pozzo San Tedodoro, il pozzo non ha avuto l’eslusione VIA ma il procedimento andrà richiesta la VIA
7) Sull’eolico il ministro può bloccare le VIA in attesa di una SEN dove venga applicata anche sulle rinnovabili la democrazia dell’energia e non la solita speculazione sui territori e sugli incentivi. in Basilicata la produzione nominale di eolico tra i progetti esistenti e quelli da mettere in cantiere sfiora i 1600 MW ( la potenza di 2 centrali nucleari )
8 ) Per il rinnovo delle concessioni in Val d’Agri e nel metapontino resta responsabile Di Maio al di là del nuovo emendamento moratoria del governo sui permessi di ricerca e pertanto chiediamo azioni responsabili per la tutela del territorio