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Il monastero di Santa Maria d’Orsoleo protagonista alla fiera turistica di Rimini

L’assessore Finamore: un primo passo per rilanciare Sant’Arcangelo e il turismo monastico-religioso lucano

Anche il Comune di Sant’Arcangelo è presente alla Fiera Internazionale del Turismo (TTG) di Rimini da giovedì a sabato. Il territorio, la cultura, l’enogastronomia del popoloso centro della Val d’Agri, oltre che lo splendido monastero di Santa Maria d’Orsoleo, rappresentano un biglietto da visita che in tanti, già nella giornata d’apertura dell’evento fieristico, hanno dimostrato di apprezzare e di voler approfondire. Gli enormi sforzi finanziari e organizzativi per il suo recupero funzionale, iniziano a dare ottimi risultati anche attraverso una promozione internazionale del complesso d’Orsoleo, considerato tra i più caratteristici per la conoscenza delle comunità monastiche e per una viaggio nella spiritualità.

L’assessore al Turismo e alla Cultura, Lucia Finamore, al pari del capogruppo di maggioranza dell’amministrazione Parisi, Salvatore Di Noia, hanno voluto presenziare all’inaugurazione della tre giorni romagnola, offrendo ai tanti visitatori la visione di una clip di due minuti che evidenzia la maestosità e caratteristiche del convento, edificato nella seconda metà del 1400, e che ormai rappresenta un avamposto per la cultura, l’educazione e lo studio non solo di Sant’Arcangelo, ma dell’intera regione. “E’ una gioia immensa –ha commentato l’assessore Finamore- essere a Rimini per rilanciare, anche a scopi turistici, il monastero d’Orsoleo che dopo gli ultimi investimenti, può rientrare a pieno titolo tra le mete di maggiore attrattività della Basilicata”. Gli amministratori santarcangiolesi ringraziano l’Apt, la Regione e il consigliere Pace per l’interesse dimostrato anche di recente per rilanciare una struttura ad alto valore turistico-religioso che arricchisce il contenitore dei tanti attrattori culturali presenti in Basilicata. L’obiettivo è valorizzare il monastero attraverso un allestimento multimediale capace di evocare le origini di culti praticati in queste terre dai Santi bizantini già dal ‘900. Grandi immagini, narrazioni sonore, video installazioni ed effetti scenografici raccontano del monastero di Sant’Arcangelo come porta d’accesso delle comunità monastiche e della vita medievale. “E’ solo un primo passo –conclude l’assessore Finamore- per lo sviluppo turistico del paese. Chi viene a Sant’Arcangelo potrà immergersi in un viaggio spirituale nella Basilicata del passato e del presente, usufruendo di nuove tecnologie e strumenti innovativi, ma ben ancorati alla storia e alla nostre origini”.

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