Con l’inizio del nuovo anno scolastico, tornano anche le polemiche.
La ripartenza delle attività didattiche, pone al centro dell’attenzione mediatica la questione sicurezza.
Com’è facilmente intuibile, a tenere banco è il ritorno degli studenti e del personale scolastico nelle aule, ed i naturali quesiti che ne conseguono, legati alla forzata convivenza con la pandemia da Covid-19.
In particolar modo a Lagonegro, ha suscitato l’indignazione delle Opposizioni la scelta operata dalla Giunta della Sindaca Maria Di Lascio, nella quale la Vice Sindaca Katia Vaiano ricopre anche la carica di Assessore alla Pubblica Istruzione. Si tratta delle somme stanziate dalla Regione Basilicata con delibera n°856 del25 Novembre 2020. Tale provvedimento affidava, per il rientro in sicurezza nelle Scuole una somma pari ad euro 56.000,00. Secondo l’opinione delle minoranze consiliari, una parte di queste somme non sarebbero state impiegate per l’acquisto di dispositivi di sicurezza ( Termoscanner, Dispenser automatici, potenziamento dei servizio di trasporto pubblico scolastico) ma sarebbero state investite nell’acquisto di giostrine.
Scelta assolutamente legittima ma di cui si contesta l’opportunità dal momento che, pochi mesi dopo, la stessa scuola (Istituto comprensivo) è stata poi interessata da un preoccupante numero di contagi.
Con l’avvio del nuovo anno scolastico, i consiglieri di minoranza hanno sottolineato, anche grazie alle segnalazioni di molti genitori, come le aule fossero sprovviste di ogni dispositivo di sicurezza (eccezion fatta per il gel igienizzante).
Tra l’altro, sempre facendo riferimento alle segnalazioni pervenute dai consiglieri comunali delle minoranze, sembrerebbe che all’ingresso non sia stata effettuata nessuna misurazione della temperatura. Tutto questo ha generato malumore fra i genitori, giustamente preoccupati da tanta approssimazione.
Ad ogni modo, sarà importante seguire gli sviluppi dei prossimi giorni. E’ possibile che l’Amministrazione comunale abbia in mente un piano per accogliere la richiesta delle minoranze e dei genitori.
Nel frattempo, l’avvio dell’anno scolastico infiamma già il dibattito pubblico.