Politica

Nuova sede del Pts 118 a Viggiano, le precisazioni dell’ASP

La nota stampa dell’ASP, sullo spostamento della sede del PTS 118 a Viggiano, dopo i chiarimenti chiesti dai Sindacati e del neoeletto Consigliere Regionale Piero Lacorazza.
La Asp Basilicata, alla luce delle notizie trapelate relativamente ad un ipotetico “arretramento della sicurezza dei lavoratori” dell’area industriale del Centro Oli di Viggiano, fa chiarezza spiegando come e perché si è addivenuti, nello scorso mese di aprile, a spostare la postazione nel centro di Viggiano.

Va precisato che le prime interlocuzioni tra Comune, Deu 118 e Asp circa le difficoltà nel mantenere la postazione presso il Centro Oli risalgono alla fine del 2021 quando, lo stesso comune di Viggiano, con un sopralluogo effettuato il 28 ottobre, accerta un non efficiente stato di conservazione del fabbricato che presentava già allora “numerose criticità strutturali con un quadro fessurativo diffuso, distacchi delle tompagnature esterne e cedimenti delle fondazioni in più punti”. Situazione che richiede “interventi urgenti di adeguamento statico e messa in sicurezza del fabbricato”.

Nel frattempo Asp chiede l’utilizzo di altri locali pressocchè attigui o comunque ricadenti nell’area industriale senza esiti positivi per cui, agli inizi di novembre, il Deu 118, dopo aver ricevuto indicazioni di disponibilità di locali su una superficie di 200 mq, concede il nulla osta allo spostamento se pur temporaneo del presidio richiedendo una tipologia congrua di fabbricato con determinati spazi ben delineati per lo svolgimento delle attività.

A maggio 2022 il comune trasmette alla Asp gli elaborati grafici di progetto riportanti gli ambienti interni indispensabili per una corretta funzionalità del presidio 118 ed il posizionamento dell’area sosta per l’ambulanza”.

A giugno 2022 viene acquisito il parere tecnico di Asp e si ribadisce ancora la fattività dello spostamento temporaneo presso la nuova sede.

Il 1° marzo 2024 dal Comune di Viggiano si comunica l’ultimazione dei lavori di adeguamento dei nuovi locali e che sarebbero stati avviati celermente i lavori di adeguamento statico e messa in sicurezza del fabbricato occupato sino ad allora. La sede del 118 è stata spostata agli inizi di maggio scorso, rappresentando un luogo congruo allo svolgimento delle attività ed a garanzia della sicurezza degli operatori. Quindi non un arretramento, bensì un miglioramento, dando anche più dignità allo svolgimento delle attività ed alla tutela del personale stesso.

Va ricordato che il Punto Territoriale di Soccorso installato presso il Centro Oli è frutto di una sinergia tra la società petrolifera, Regione Basilicata e Asp e che lo stesso (così come quello ubicato presso l’Area industriale di San Nicola di Melfi su cui ha inciso la sinergia con Fiat Auto) non era invece previsto fra i 57 Pts inseriti nella legge 21 istitutiva di ‘Basilicata Soccorso’ risalente agli anni ‘90. Fautore della messa in sicurezza dei lavoratori presso la nuova sede, Serafino Rizzo che all’epoca delle interlocuzioni era Direttore Ff del Deu 118 e che oggi è Direttore dell’Unità Semplice Dipartimentale Gestione e Coordinamento dei Punti Territoriali di Soccorso che ricorda come “fino ad oggi il 118 ha lavorato in sinergia con quel territorio e continuerà a farlo, garantendo i tempi di intervento dall’attuale postazione che in situazione statica sono tra i 5 e i 7 minuti rispetto ai tre minuti di percorrenza dalla vecchia sede”.

Certo è che, essendo una soluzione temporanea, qualora si trovasse una sede più congrua e baricentrica nei pressi immediati dell’area industriale, la postazione verrebbe spostata nuovamente ed in maniera definitiva. A tal proposito la Asp è aperta a qualsiasi soluzione ed interlocuzione con i soggetti istituzionali preposti (regione, Asp, Deu 118, sindaci dell’Area d’Ambito) per far si che nelle more della futura riprogrammazione del Piano Socio sanitario e delle sedi del 118 si possano valutare tutte le ipotesi possibili.

Per il Direttore Generale della Asp Basilicata Antonello Maraldo, la cui situazione di Viggiano gli è stata resa nota solo al termine di un iter già avviato e definito in epoca precedente, si appella alla “necessità di garantire sicurezza ai lavoratori spostandoli in un luogo più consono allo svolgimento delle funzioni” e sostiene che “qualora ci siano valutazioni differenti di carattere industriale o sindacale, la direzione resta disponibile ed aperta a partecipare a tutti i tavoli opportunamente convocati da chi ne ha il potere, fermo restando le esigenze strutturali prioritarie e la temporaneità dell’allocazione attuale”.

Non si è fatta attendere la risposta del Consigliere Lacorazza: “Prendiamo atto della disponibilità dell’ASP a riportare la postazione del 118 nell’area industriale della Val d’Agri. Riparta il confronto tra sindacati ed amministratori locali nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini del territorio. Si convochi a breve il tavolo della trasparenza.

Se il tema non fosse stato sollevato nulla sarebbe accaduto.

  1. Nel comunicato dell’ASP si sottolinea il carattere delle “temporaneità” ma al tempo stesso si sottolinea che i lavori sono stati fatti esattamente per ospitare la postazione del 118. Quindi l’Amministrazione comunale di Viggiano avrebbe programmato, investito risorse e realizzato una struttura per una finalità temporanea?
  2. L’ ASP sottolinea che la postazione del 118 non era prevista nella legge 21. Ovviamente questo elemento vale anche l’attuale collocazione? Se fosse così la situazione sarebbe anche più delicata perché siamo difronte al fatto che una postazione “oltre la legge” istitutiva di “Basilicata Soccorso”, nata per una evidente “specificità”, richiama la responsabilità a coprire tutte le postazioni programmate. E aggiungo: mette in fibrillazione molti amministratori locali che nel tempo hanno chiesto postazioni più prossime al proprio comune.

E senza demagogia e strumentalizzazioni siamo consapevoli delle criticità. Come ho già detto tutti i lavoratori devono lavorare in sicurezza e sarebbe sbagliato contrapporre comunità.

Tuttavia la stessa ASP ammette, come avevo sottolineato, che aumentano i tempi di percorrenza, senza considerare peraltro condizioni climatiche avverse.

Infine nel comunicato dell’ASP c’è una riferimento a responsabilità e criticità che per tempo dovevano e potevano essere affrontate. Vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno, chiedere nel più breve tempo possibile la convocazione del tavolo della trasparenza per verificare soluzioni ed eventualmente porre rimedio al problema.

Ma sottolineo il fatto che aver posto il tema riapre la discussione e il confronto“.

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