“Pubblicata sulla rivista ‘Molecules’ una importante ricerca interdisciplinare, frutto della collaborazione tra l’UOC Oncologia dell’Azienda ospedaliera regionale ‘San Carlo’ di Potenza, il dipartimento di Scienze dell’Università della Basilicata e il dipartimento di Bioscienze, biotecnologie ed ambiente dell’Università di Bari, volta a verificare la correlazione tra la dieta alimentare e la prevenzione del cancro alla mammella”. Ne dà notizia il direttore generale dell’Azienda ospedaliera regionale ‘San Carlo’ di Potenza Giuseppe Spera che sottolinea “quanto sia decisivo, oggi più che mai, puntare sullo studio e sulla ricerca di qualità per orientare le attività di prevenzione e per correggere gli stili di vita e alimentari. A pochi giorni dalla Giornata mondiale della salute della donna, 22 aprile, è importante sottolineare l’utilità di questa ricerca in campo medico e scientifico. Il cancro al seno, uno dei tumori più diffusi e pericolosi per le donne di tutto il mondo, è correlato alla crescita incontrollata di cellule mammarie anomale e può manifestarsi in varie forme, costituendo una sfida formidabile nel campo dell’oncologia. Sebbene si tratti di una patologia multifattoriale -conclude il Dg Spera- è ormai accertato che lo stile di vita può influenzare l’insorgenza e lo sviluppo del tumore al seno”.
“A questo proposito -commenta il direttore della Oncologia dell’Aor San Carlo di Potenza Domenico Bilancia- si può notare che con la globalizzazione l’incidenza del tumore al seno è aumentata nei Paesi in via di sviluppo, dove le abitudini dei Paesi occidentali stanno prendendo il sopravvento. È stato evidenziato, infatti, che uno stile di vita sedentario e una dieta ricca di acidi grassi saturi e povera di fibre e vegetali influiscono sull’insorgenza e sulle recidive del cancro al seno. La comprensione degli intricati meccanismi molecolari alla base del carcinoma mammario è cruciale per sviluppare strumenti diagnostici e strategie terapeutiche efficaci. È ormai noto che l’infiammazione svolge un ruolo chiave nello sviluppo e nella progressione del tumore, nella fattispecie, è decisiva l’azione inibitoria esercitata da polifenoli, importanti agenti antiossidanti della dieta, come la curcumina, il resveratrolo, l’estratto del tè verde e l’estratto del frutto dell’ulivo, sulla produzione di forme reattive dell’ossigeno -radicali liberi- da parte di macrofagi del microambiente tumorale. I risultati di questo studio –conclude l’oncologo Bilancia- suggeriscono che gli antiossidanti naturali utilizzati potrebbero avere non solo caratteristiche antinfiammatorie, ma anche anticancerogene, ed essere, dunque, promettenti agenti per la prevenzione e il trattamento complementare del cancro al seno e di altre malattie”.