A parte gli addetti ai lavori, nè le Istituzioni né i media hanno informato i cittadini dell’imminenza della fermata generale programmata del COVA che, sembra, partirà fra pochi giorni! Ricordiamo che, a parte quelle forzate imposte dalla Regione o dalla magistratura (2002, 2016 e 2017), l’unica fermata programmata dal 1996 (anno in cui è entrato in funzione il primo centro olio) si è avuta 10 anni fa, nel maggio 2011, ma su quella fermata c’erano state delle informazioni per i cittadini.
Perché questa volta invece deve passare quasi sotto silenzio? Vogliamo rompere questo silenzio e porre alle ISTITUZIONI le seguenti domande:
- Durante la fermata generale di 10 anni fa vennero in Val d’Agri centinaia e centinaia di lavoratori da fuori Regione: probabilmente sarà lo stesso questa volta! Ma oggi non ci troviamo in un momento qualsiasi ma in periodo di pandemia che proprio in questo tempo sta colpendo duramente anche i paesi della Val d’Agri con numerosi contagi giornalieri e diversi morti anche nei nostri comuni, tanto che le scuole sono quasi ovunque non in presenza e molte saranno ancora chiuse! Come si può pensare in questo tempo di ospitare centinaia di persone provenienti da fuori regione che lavoreranno al COVA ma che saranno ospitati nei nostri paesi per necessità di vitto ed alloggio? FERMATE LA FERMATA IN ATTESA CHE CESSI L’EMERGENZA COVID!
- In occasione della fermata generale di 10 anni fa, sapevamo che questa veniva effettuata per un “progetto di potenziamento e miglioramento della performance produttiva del COVA”. Oggi non sappiamo perché viene fatta tale fermata, né ci sono pubblicazioni in merito sul sito della Regione Basilicata. FERMATE LA FERMATA E METTETE PRIMA I CITTADINI A CONOSCENZA DI COSA SI STA PER FARE E A QUALI RISCHI SI VA INCONTRO NELLE DELICATE FASI DI FERMATA E DI RIAVVIO DEL COVA (che è un pò più grande di una pentola a pressione…)!
- Dieci anni fa sapevamo che in sede di Autorizzazione Integrata Ambientale era stata data come prescrizione la redazione da parte di ENI di un protocollo operativo, come documento condiviso tra ARPAB, comune di Viggiano e società ENI spa, finalizzato alla verifica dello stato di qualità dell’aria prima, durante e dopo la realizzazione degli ammodernamenti previsti, nonché all’individuazione di eventuali adeguamenti tecnologici necessari al mantenimento della stessa qualità dell’aria. Quel documento fu poi redatto e sottoscritto solo da ARPAB ed ENI, escludendo il comune di Viggiano (e le proposte da esso avanzate) e di fatto non ottemperando pertanto ad una prescrizione dell’AIA. E’ per questo che dopo 10 anni, non solo continua a non ottemperarsi quella prescrizione dell’AIA del 2011 (AIA mai aggiornata da allora, se non per integrazioni non sempre a maggiore tutela dei cittadini), ma non siamo neanche a conoscenza di uno straccio di monitoraggio ambientale pubblico e specifico da effettuarsi prima, durante e dopo la fermata? FERMATE LA FERMATA E OTTEMPERATE PRIMA A QUELLA PRESCRIZIONE DELL’AIA!
Osservatorio Popolare della Val d’Agri