Il Commissario Straordinario per la Peste Suina Africana, Vincenzo Caputo, ha relazionato a Potenza al corso di aggiornamento professionale sulla Sanità Pubblica Veterinaria. Il corso, aperto a medici veterinari, addetti al servizio di igiene e tecnici della prevenzione, rientra nella fase di aggiornamento predisposta dall’Azienda Sanitaria Locale di Potenza ed interessa tutta la filiera veterinaria, dalla sanità del capo da stalla a quello domestico passando per alimentazione e prevenzione.
L’incontro è stato occasione per fare un approfondimento sulla tematica del benessere animale in senso più ampio, arrivando nello specifico all’emergenza peste suina che- è stato ribadito dal Commissario Caputo nel corso dell’incontro- “in Basilicata non ha attecchito ma vede delle aree attenzionate perché confinanti con quelle della Campania in cui si sono verificati numerosi casi”.
Nella full immersion lucana, il Commissario Straordinario- che ha incontrato anche Assessore all’ambiente Latronico ed è in costante contatto con l’Assessore alla Salute Francesco Fanelli– si è spostato a Lagonegro dove si è invece confrontato con i ventinove Sindaci dell’area interessata dall’ultima normativa ministeriale. Presenti all’incontro l’Assessore alle Politiche Agricole della Regione Basilicata Alessandro Galella, il Direttore Generale della Asp Basilicata Antonello Maraldo, il Direttore Amministrativo Asp Pierluigi, gli stakeholders, i rappresentanti delle organizzazioni professionali e le associazioni di volontari.
Caputo ha annunciato che “si sta lavorando alla costituzione dei Got- Gruppi Operativi Territoriali– in cui sarà prioritario il ruolo del sistema sanitario locale che lavorerà per applicare il Piano Nazionale di eradicazione per gli anni 20223- 2028”. La struttura dovrà lavorare nel prossimo quinquennio affidandosi ad un team multidisciplinare settoriale. Per quel che riguarda la situazione lucana, “è importante- ha sostenuto Caputo- tenere alta la guardia perché i territori inseriti in area di restrizione dal focolaio della vicina Campania potrebbero subire interferenze e quindi veder diffondersi la peste suina anche in quei distretti che risultano essere importanti per la produzione dei prodotti suinicoli”.
Rassicurazioni sono giunte dal Commissario Straordinario per quel che riguarda l’ingestione di carne suina poiché la malattia non è trasmissibile all’uomo. Differente invece il contagio che si potrebbe avere attraverso la trasmissione da animale ad animale con l’uomo che può diventare ‘vettore passivo’: il che significa che “occorre fare molta attenzione nel contatto con luoghi o materiale contaminato per evitare di infestare altri capi di bestiame”.
Per quel che riguarda il lavoro che si sta facendo in Basilicata, Caputo ha ribadito di aver trovato “un clima di buona cooperazione” e di aver esortato le istituzioni “ad essere più spedite nelle azioni affinchè quello che è stato sin d’ora intrapreso come percorso preventivo possa portare ad un celere implemento delle attività”.
Nei prossimi giorni si procederà a stilare il Piano Eradicativo della Regione Basilicata, conforme a quello nazionale già pubblicato sul sito del Ministero della Salute. “Fondamentale- ha detto ancora il Commissario Straordinario- il ruolo dell’Asp tanto che nei Got ci dovrà essere una nutrita componente medico-veterinaria che dovrà occuparsi di tutti gli aspetti legati alla prevenzione, al controllo della filiera alimentare che viene preclusa ai capi infetti, al controllo degli allevamenti per il rispetto delle norme di biosicurezza. Inoltre all’Asp spetterà effettuare controlli relativamente all’igiene dei macelli e dei centri di lavoro della selvaggina, ed al benessere degli animali durante le fasi di cattura e smaltimento”. In riferimento alla Normativa Ministeriale, così come delineata, Caputo ha ribadito che “allo stato attuale, si prevede l’abbattimento di tutti quei capi di bestiame risultati infetti per cui le norme sanitarie prevedono il diradamento degli allevamenti e dei luoghi in cui insistano animali affetti dalla peste suina”. Questo anche per evitare sofferenze allo stesso animale colpito dalla peste che morirebbe tra sofferenze atroci. Quanto alla presenza di cinghiali, il Piano Quinquennale Numerico prevede per la Basilicata un abbattimento di ventiettemila animali. “Va da sé- conclude Caputo- che se vengono prelevati da aree libere e quindi non inserite nelle restrizioni, possono essere tranquillamente consumati. Se sono in aree di restrizione 1 possono essere destinati all’autoconsumo locale mentre se sono nelle aree rosse vanno abbattuti”.
Intervenendo all’incontro di Lagonegro l’Assessore alle Politiche agricole della regione Basilicata Galella ha dichiarato che “si sta costruendo un piano per adeguare il sistema della bioregolazione alle nuove regole stabilite dall’ultima ordinanza de Commissario Caputo, per cui verrà garantito il rispetto delle regole e verranno affiancati i cacciatori per garantire loro le migliori condizioni di caccia”.
Per il D.G. Asp Maraldo, “l’azienda sanitaria locale di Potenza è parte di questa filiera che va dal Commissario alla Regione fino ai sindaci. Faremo la nostra parte in un gioco di squadra che sta funzionando“.