Via libera al rinnovo della Concessione Eni per estrarre petrolio in Val d’Agri. Il Ministero della Transizione Ecologica ha pubblicato sul Bollettino ufficiale degli idrocarburi il decreto che sancisce la prosecuzione delle attività del cane a sei zampe fino al 26 ottobre del 2029.
Decreto numero 81 (pagina12) firmato lo scorso 18 maggio, anche sulla base dell’intesa siglata dal Presidente della Regione Basilicata il 25 ottobre del 2021.
Stessa superficie della concessione precedente, nessuna nuova perforazione, rispetto dei vincoli stringenti dell’ultimo Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee e, per di più, contestuale annullamento dei progetti di conversione dei pozzi “Monte Alpi 9” e “Monte Alpi Est 1” da produttori ad iniettori.
Qualche novità anche nei paralleli accordi di compensazione ambientale.
Tra gli altri, un’euro e 5 centesimi per ogni barile estratto, 10 milioni l’anno per progetti non Oil, e, soprattutto, 160 milioni di metri cubi di gas, pari grosso modo al consumo storico di famiglie ed enti pubblici lucani.
In quest’ultima voce ci sarebbero quei “benefici tangibili per i lucani” di cui ha parlato il presidente della Regione Vito Bardi qualche giorno fa. Perché l’idea è di dare il gas gratis a tutte le case e gli uffici della Basilicata.
Per fare un esempio con dati alla mano, il metano che Eni estrae col petrolio e immette in rete nel territorio di Moliterno dovrebbe essere a costo zero, ma restano imposte, trasporto ed oneri di sistema.
Per avere un’idea, attualmente, su una bolletta tipo di 100 euro, il costo della materia prima è pari a poco più di 38 euro e, quindi, quella che arriverebbe sarebbe comunque di 62 euro.
Potrebbe, tuttavia, aggiungersi una riduzione delle imposte, almeno quelle variabili, se si considerasse come base il valore zero.
Per questo, i calcoli al momento sono solo ipotesi e la questione è ora al centro di approfondimenti direttamente con l’Autorità per l’Energia per le modalità di erogazione del beneficio.