I borghi più belli di Italia (nove sono quelli certificati in Basilicata) contribuiscono ogni anno all’economia italiana per oltre 5 miliardi di euro, generando un impatto positivo su occupazione e entrate fiscali. I numeri parlano chiaro: attirano ogni anno circa 9 milioni di visitatori, di cui il 37% stranieri. La spesa turistica diretta nei borghi nel 2022 è stimata in circa 4,6 miliardi di euro, con un impatto complessivo sull’economia italiana di circa 13,8 miliardi di euro. Questo contributo è equivalente allo 0,3% del Pil italiano e supporta oltre 90.000 occupati. Si stima che abbia avuto un importante effetto positivo sulle entrate fiscali a livello nazionale, pari a più di 2,3 miliardi di euro, di cui circa 1 miliardo di euro di Iva. I settori maggiormente coinvolti sono alloggio e ristorazione, commercio e trasporti, beneficiando di circa il 60% dell’impatto totale. Questi dati secondo lo studio di Deloitte “L’impatto economico e occupazionale del turismo e la digitalizzazione nei Borghi più belli d’Italia” dovrebbero superare ogni dimenticanza e sottovalutazione sulle potenziali dei nostri borghi e non solo quelli che fanno parte dell’Associazione. Dati che sono una nuova forte sollecitazione ad affrontare la prima grande emergenza che è quella dello spopolamento. Lo studio Deloitte propone il digitale e il lavoro agile come leve di rilancio. L’iniziativa del Comune di Irsina entrato a far parte della rete dei “nomadi digitali” o “remote worker” non ha colto di sorpresa il Distretto Turistico Terre di Aristeo che tra le motivazioni per attrarre turisti, liberi professionisti e lavoratori del web considera questo un fenomeno da studiare quale nuova opportunità per contrastare lo spopolamento dei borghi. Ma cogliamo l’occasione dello studio come Da Terre di Aristeo per rinnovare, in questi ultimi giorni che ci separano dal voto, l’ appello a candidati Governatori e candidati alle regionali: il ripopolamento e la rigenerazione dei borghi lucani siano centrali nella nuova legislatura regionale. L’accordo di sviluppo e il progetto pilota” proposti sarebbero certamente in grado di contribuire ad individuare soluzioni compatibili per contrastare le drammatiche condizioni in cui versano, in particolare, i Piccoli Borghi , le aree interne e quelle marginali della Basilicata e del Mezzogiorno d’Italia. Sono strumenti che consentirebbero alla Regione di attuare la sua programmazione attraverso nuovo ed effettivo rapporto con privati, per collegare investimenti con animazione, promozione e formazione secondo regole di mercato internazionale, sostenere progetti realizzabili con risorse nazionali e non solo. Una visione diversa per ottenere risultati efficaci per il progresso della regione e dei giovani in particolare. Non perdiamo questa opportunità.